Metalmeccanica: è proseguita la crescita anche nel 2021

La produzione metalmeccanica, la cui crescita era iniziata l’estate del 2020, è proseguita fino al secondo trimestre del 2021, con una crescita di 1,5 punti percentuali rispetto ai volumi di produzione di gennaio 2020 (prima della pandemia). Lo fa sapere Federmeccanica. In termini congiunturali, nel secondo trimestre dell’anno in corso la produzione è cresciuta del 2,1 per cento dopo l’1,3 per cento del primo.

Confrontandola con l’anno precedente, nel primo semestre del 2021 la produzione metalmeccanica è cresciuta del 29,9 per cento, con un aumento più forte rispetto all’intero comparto industriale (+20,2 per cento). L’attività produttiva è stata simile all’analogo periodo del 2019 (-0,8 per cento).

Positive le dinamiche per Altri mezzi di trasporto (+18,4%) Macchine e apparecchi meccanici (+24,3%), Computer, radio TV, strumenti medicali e di precisione (+24,5%) e Metallurgia (+28,1%). Ancor più significativi gli incrementi per le fabbricazioni di Prodotti in metallo (+31,8%), Macchine e apparecchi elettrici (+37,4%) e Autoveicoli e rimorchi (+58,7%).

L’Italia è tornata ai livelli degli altri Paesi europei, per collocarsi poi su livelli ancora superiori. Nel mese di giugno, i volumi di produzione metalmeccanica sono stati pari al 102,1 per cento rispetto a quelli pre pandemia (gennaio 2020), negli altri Paesi siamo a livelli inferiori: 89,8 per cento Germania, 88,2 per cento Francia, 94,3 per cento Spagna. Nel confronto tendenziale, sempre nei primi sei mesi dell’anno, l’incremento in Italia (+29,9 per cento) è superiore al recupero della Spagna (+19,3 per cento) della Francia (+16,6 per cento) e della Germania (+10,8 per cento).

Nel primo semestre 2021 i flussi complessivi di fatturato indirizzati ai mercati esteri sono aumentati del 24,2% rispetto all’anno precedente e le importazioni del 24,1%. Le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute del 31,3% nel confronto con l’analogo periodo del 2020 e hanno superato del 5,2% l’ammontare di fatturato metalmeccanico esportato nel primo semestre del 2019. Il risultato è arrivato grazie alla crescita verso i Paesi dell’Unione europea (+37,3 per cento rispetto al 2020), meno verso i mercati esterni (+24,7 per cento). I flussi diretti in Spagna e Germania sono aumentati rispettivamente del 40,3% e del 40,1% e in Francia del 36,5%. Al di fuori dell’area UE le esportazioni sono significativamente aumentate verso la Cina (+53,5%), la Turchia (+38,3%), l’India (+38,2%), il Regno Unito (+24,3%), mentre più moderati sono stati i flussi diretti in Svizzera (+15,2%), in Russia (12,1%) e in Giappone (+6,6%). L’export verso gli Stati Uniti è aumentato del 15,2% collocando il Paese al terzo posto tra i mercati di sbocco dei prodotti metalmeccanici.

Le importazioni di prodotti della metalmeccanica sono cresciute del 35,7 per cento rispetto a dodici mesi prima.

L’analisi di Federmeccanica è stata effettuata su un campione di imprese metalmeccaniche associate, con più di 100 addetti. Secondo questa analisi, nei prossimi mesi ci dovrebbero essere altri recuperi della produzione, ma resta un clima di incertezza dovuta all’evoluzione del covid e alla dinamica dei prezzi delle materie prime e della loro disponibilità sul mercato.

Il portafoglio ordini si conferma positivo: sono, infatti, pari al 47% le imprese intervistate che hanno registrato un aumento delle consistenze a fronte del 17% che, al contrario ha subito contrazioni. Il saldo, +30%, dimostra il proseguimento della positiva evoluzione in atto nelle ultime rilevazioni.

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