Umbria: accelera la domanda di lavoro, ma le aziende faticano a trovare professionalità

Giorgio Mencaroni

Accelera la domanda di lavoro del sistema delle imprese umbro, sostenuta dalla buona risalita post covid dell’economia regionale. Per il lavoro in Umbria, l’autunno si apre in positivo. Letta in crescita la domanda di lavoro delle imprese umbre (settore agricolo escluso) sia a settembre in corso, che nel trimestre settembre – novembre 2021.

Uno scenario delineato dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e illustrato dal presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni.

“Saranno 5.940 le assunzioni programmate dalle imprese per il corrente mese di settembre – riporta il presidente Mencaroni – e saliranno a 16.430 unità nel trimestre da settembre a novembre 2021. In forte progressione settembre 2021 su settembre 2020, anno di pandemia: +82,7%, pari, in valore assoluto, a 2.690 entrate al lavoro in più”.

Pressoché identica la crescita che interesserà il trimestre settembre/novembre 2021 rispetto allo stesso periodo pandemico del 2020: +80,1%, equivalente a + 7.310 previsioni di assunzione.

Sottolinea Mencaroni: “Sono dati questi che ci riportano, superandoli, a quelli del 2019, l’anno prima della crisi da Covid 19, quando nel trimestre settembre – novembre le previsioni occupazionali del sistema delle imprese umbro toccarono le 13.690 unità. Che oggi abbiamo superato del 20%, pari a 2.740 nuove assunzioni. Dunque oltre il Covid”.

La domanda di lavoro appare composta prevalentemente dai contratti a Tempo Determinato con 2.970 unità, pari al 50% di tutte le entrate programmate a settembre. Seguono i Contratti a Tempo Indeterminato, 1.188 (il 20%), quelli di Apprendistato (416, il 7%), altri contratti Dipendenti (297, il 5%), Contratti di somministrazione (594, il 10%), altri Contratti non dipendenti (356, il 6%), Contratti co.co.co. (118, il 2%).

Quali settori trainano la domanda di lavoro? In primis i Servizi di Alloggio e Ristorazione e le attività turistiche con 1.010 entrate al lavoro programmate (il 17% del totale), poi il Commercio con 980 entrate (16,4%), i Servizi alla Persona 710 (12%), i Servizi alle Imprese 470 (8%), le Costruzioni 470 (8%).

Le entrate al lavoro di settembre ’21 si concentreranno per il 65% nel Settore dei Servizi e per il 68% in PMI con meno di 50 dipendenti. Per una quota pari al 29% del totale, le assunzioni previste interesseranno giovani con meno di 30 anni, mentre l’11% sarà destinato a personale laureato.

“Sempre più seri i problemi collegati al mismatching, il fenomeno di disallineamento tra le competenze richieste dall’azienda e le competenze disponibili sul mercato. In Umbria – nota il presidente Mencaroni – siamo a livello di 40,3 casi su 100, in cui le aziende prevedono di incontrare difficoltà nella ricerca di lavoratori in grado di coprire un determinato posto di lavoro. Parliamo di 2.393 possibili entrate al lavoro sulle 5.940 del mese di settembre. Un dato fortemente negativo 4 punti sopra la media nazionale (36,4%) e oltre sei punti oltre quella del Centro Italia”.

“Senza dire che certe professionalità è comunque molto difficile reperirle – penso al settore del turismo – proprio per mancanza di candidati. Dal Borsino Excelsior di settembre ’21 risulta che il 17% delle assunzioni sarà destinato a Dirigenti, Specialisti e Tecnici, quota che dopo un recupero nel mese scorso torna ad allontanarsi dalla media nazionale del 23%. Le imprese umbre con più di un dipendente che hanno previsto assunzioni nel mese di settembre ’21 e nel trimestre settembre – novemebre ’21 saranno pari al 12% del totale”.

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