Il procedimento iniziato la scorsa primavera è arrivato alla conclusione: il tavolo istituzionale del Cis Sisma ha approvato e sottoscritto il Contratto istituzionale di sviluppo. Sono state decise le progettazioni che saranno finanziate in seguito all’istruttoria tecnica di Invitalia e Agenzie di Coesione. Le Marche usufruiranno di 100 milioni di euro.
“Il Contratto Istituzionale di Sviluppo ha rappresentato un’importante occasione di concertazione e sinergia con i territori – così il presidente Francesco Acquaroli – Un percorso lungo e condiviso che oggi ha portato ad una prima firma importante, con la prospettiva di rilancio delle aree colpite dal sisma. Si tratta di interventi che devono portare un valore aggiunto e devono trainare il rilancio e la ripresa economica del cratere sismico. Sono convinto che anche progetti che in questo momento non sono rientrati nel finanziamento, ma che rappresentano una opportunità per i territori, saranno finanziati nelle prossime, imminenti, occasioni”.
La Regione Marche, nei mesi scorsi, aveva avviato incontri sul territorio, parlando con i sindaci del cratere, affinché la ricostruzione fisica potesse essere affiancata da una strategia di sviluppo socio-economico per far tornare i territori colpiti dal sisma competitivi. In Regione erano quindi arrivati 130 progetti per 900 milioni di euro a fronte di un finanziamento complessivo che oggi si ferma a 160 milioni per le quattro regioni colpite dal terremoto. Dopo aver visionato tutti i progetti inviatole, Invitalia ha effettuato una divisione per fasce di rilevanza: alta, media e bassa. Per le Marche, gli obiettivi immediatamente eleggibili sono quelli a priorità alta, per un totale di 99,13 milioni, il 61,98 per cento del finanziamento Cis.
“Siamo soddisfatti dell’esito della riunione di oggi – ha affermato l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli – con questo primo stralcio si riescono a finanziare delle progettualità importanti per il territorio terremotato. Oggi il ministro Carfagna ha ribadito che il CIS resta uno strumento istituzionale aperto a nuove forme di finanziamento che potranno sicuramente accrescere le progettualità territoriali, ampliando gli stralci su progetti già attenzionati o compresi nel novero dei 130 progetti già presentati all’avvio dell’istruttoria. Resta inteso che le tante meritevoli idee progettuali che oggi non sono rientrate nel CIS, che per dimensioni economiche era molto più ristretto rispetto ai 900 milioni di proposte pervenute alla Regione, potranno essere attivate anche attraverso altri strumenti o canali di finanziamento, come ad esempio il Pnrr ordinario, il Pnrr terremoto e la nuova programmazione comunitaria”.