L’Aiav è un’associazione di categoria, legata alla Cna Turismo e Commercio: rappresenta le agenzie di viaggio e i tour operator. Il presidente è Fulvio Avataneo, che parla proprio della storia dell’associazione: “E’ nata 20 anni fa a Palermo per merito di due agenti di viaggio siciliani, Sandro Profumi e Dario Landolina, come movimento d’opinione e con il nome di Autotutela, in contrapposizione alle associazioni di allora molto ingessate. Io sono entrato nel Movimento un anno e mezzo dopo, nel 2003 questo è diventata ufficialmente un’associazione. Io ho fatto tutta la gavetta fino a diventare presidente, nel 2013 il ministero di Grazie e Giustizia ci chiese di cambiare nome e questa associazione diventò Aiav”.
Oggi l’Aiav conta 1.868 associati, “che ci hanno scelto per i servizi che offriamo e perché forse siamo unici. Firmiamo contratti collettivi di lavoro per le agenzie di viaggio e per i tour operator. Siamo la controparte ministeriale e istituzionale per le iniziative dell’associazione”. Avataneo continua: “Il nostro bacino principale è quello delle agenzie di viaggio, che erano 8.500 prima del covid e che adesso dovrebbero essere circa 7 mila, ma purtroppo le grosse chiusure devono ancora arrivare, a meno che non venga rinnovata la cassa integrazione e non arrivino finalmente i ristori promessi un anno fa. Siamo il punto di riferimento per l’Associazione consulenti di viaggio, per i commerciali del turismo e per l’Associazione autonoma guide turistiche italiane, che conta 120-130 guide. Siamo una piccola filiera accorciata”.
La stagione turistica per il settore, purtroppo, è stata pessima: “Anche peggiore del 2020, quando ci ritrovammo di fronte il lockdown e un’improvvisa riapertura temporanea che per noi è stata utile. Quest’anno i corridoi turistici per i Paesi extra-Ue sono completamente chiusi e in maniera immotivata, il green pass è stato gestito in maniera sbagliata perché fino all’ultimo momento non si sapeva se sarebbe servito per mangiare nei ristoranti degli hotel. I clienti che avevano prenotato mesi prima si sono spaventati, molti hanno cancellato la prenotazione e altri non hanno più prenotato. Già il mercato italiano non è quello principale per le nostre agenzie di viaggio, l’80 per cento punta sull’outgoing, aggiungiamo le incertezze e capiremo perché è stata una debacle. I corridoi turistici sono tuttora chiusi, c’è stata una proroga fino al 25 ottobre. Si può andare solo in alcuni Paesi europei”.
Le prospettive non sono buone: “Se riaprono i corridoi c’è possibilità che il comparto riparta. Se il Governo prende atto che ci sono Paesi con rischio covid praticamente pari a zero, che più compagnie di linea possono operare in totale sicurezza e che in tutti i Paesi si opera per garantire la tutela dei turisti, allora le cose potranno andare meglio”. Al Governo chiediamo “di entrare nelle aziende e capire cosa serve. Il ministro Garavaglia dovrebbe entrare per scoprire che non è il camper che traina il turismo, che non è quello balneare. Dovrebbe prendere atto della situazione reale”.
Gli avvocati che lavorano per l’Aiav hanno ultimato i lavori per permettere ai turisti di andare anche nei Paesi compresi nel quadro E. “Chiariamo anche che nessuna destinazione è chiusa, ma negli Stati di cui sopra si può andare solo in alcuni casi. Alle agenzie di viaggio spetta solo il ruolo di informare i clienti. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori informazioni che diffonderemo ai nostri associati, che potranno prenderle per buone o fare come vogliono loro”.
L’Aiav, insomma, è al lavoro per risolvere le criticità che ci sono tuttora e che impediscono al turismo delle agenzie di viaggio e dei tour operator di riprendere a correre.