In Veneto la vendemmia è partita in leggero ritardo a causa delle gelate avvenute tra il 7 e l’8 aprile, con temperature scese a -2, -4 gradi centigradi. Nel corso della fioritura e dell’allegagione, si sono poi avute temperature tendenzialmente basse con precipitazioni intense. Dai mesi di giugno e luglio le temperature sono state in media con quelle stagionali, nei primi quindici giorni di agosto c’è stato invece un picco di caldo. Durante il passaggio delle perturbazioni estive, non è mancata la grandine, che ha colpito a macchia di leopardo Valpolicella, Val d’Illasi e Monteforte, portando a perdite di produzione significative.
In questo momento, stanno arrivando a maturazione le uve precoci – Pinot e Chardonnay – e si prevede una diminuzione dei grappoli. Per la varietà Glera, il numero di grappoli rispecchia invece la media, sono molto allungati e spargoli, buon presupposto legato all’aspetto sanitario dell’uva e resa media intorno ai 15/160 quintali /ha. Il Pinot Grigio ha germogliamento di orme, bassa fertilità (minore rispetto alla previsioni) e scarsa allegagione. Lo Chardonnay ha buono stato vegeto/produttivo. La Garganega ha ottima fertilità e buona dimensione dei grappoli. Le uve della Valpolicella danno la conferma di una stato generale buono della pianta.
L’andamento di maturazione delle uve ha un ritardo di 10-15 giorni rispetto al 2020, lo stato sanitario e la qualità sono buoni. La raccolta delle uve bianche base spumante è iniziata tra il 25 e il 30 agosto a Custoza e nei Colli Berici, dove la vendemmia è al 10% del totale. A metà settembre si comincia con il Merlot, dall’ultima settimana del mese con Corvina, Glera e Garganega.
La resa di uva-vino dovrebbe essere in linea con le annate precedenti, la qualità è generalmente molto buona. La previsione di produzione risulta essere in leggero calo rispetto alla vendemmia precedente, compensata però dai nuovi impianti.