Gli alberghi umbri aspettano il bonus ristrutturazione. Se a giugno c’erano state alcune promesse da parte del ministro Garavaglia, ora dovrebbe diventare concreto un bonus dell’80 per cento. A svelarlo è Simone Fittuccia, presidente di Federalberghi Umbria: “A giugno ci era stato promesso il superbonus del 110 per cento, cosa che poi non è avvenuta. Oggi sembra debba passare la formula dell’80 per cento. E questa soluzione avrebbe un grande effetto sugli hotel perché l’Italia pecca di strutture vecchie, non aggiornate. Avendo questo bonus, molti imprenditori potrebbero rinnovare, ristrutturare, riadeguare gli alberghi agli standard internazionali. Diventerebbero così più attrattivi, soprattutto per i turisti stranieri, e offrirebbero di più”.
La stagione estiva, intanto, sta volgendo al termine, ma sono tante le belle notizie per il territorio umbro: “Siamo contenti, tutti stanno lavorando bene. Sta andando fortissimo la Valnerina, molto bene anche il lago Trasimeno. Stiamo avendo soddisfazione. Anche Assisi che stava soffrendo, ma partiva da numeri altissimi con 1.200.000 di presenze annue, ha avuto ad agosto un bel riscontro. Certo, non possiamo dire che basti un mese per riparare ai problemi di tutto l’anno, siamo infatti nettamente al di sotto dall’1 gennaio al 31 luglio, dobbiamo ancora percorrere un po’ di strada per recuperare i danni fatti dai primi sei mesi. La previsione è buona fino al prossimo weekend, poi ci sarà una discesa perché si torna al lavoro e a scuola”.
Il turismo 2021 è stato prettamente italiano: “Un 80 per cento è rappresentato dai nostri connazionali, l’altro 20 per cento da stranieri, che arrivano da Austria, Svizzera, Germania, Francia e Belgio. L’Olanda è invece preponderante per quel che riguarda il lago Trasimeno e quello di Piediluco. Dicevo della Valnerina: ha numeri molto importanti perché piace il turismo naturalistico e la possibilità di praticare sport come l’e-bike. In passato chi frequentava l’Umbria erano in particolare famiglie, dai 40 anni in su, oggi abbiamo notato molti ragazzi dai 25 ai 40 anni, che prediligono la nostra regione per l’opportunità di andare in bici, fare i cammini, rafting o e-bike sulle montagne della Valnerina”.
C’è soddisfazione, da parte degli albergatori umbri, anche per la reazione dei viaggiatori all’istituzione del green pass obbligatorio per ristoranti e bar al chiuso: “Quando il Governo ha deciso per questa soluzione, temevamo ci potesse essere una ripercussione negativa per il turismo. Invece il turista italiano si è adeguato subito, si è munito del certificato, non ci sono stati effetti collaterali a questa formula. È stata superiore la voglia di fare le vacanze all’obbligo del green pass. Addirittura, quando entra in un ristorante o in un hotel – dove, ricordiamo, non c’è l’obbligo del certificato verde – l’italiano mostra subito il documento dimostrando rispetto per se stesso e per gli altri. L’effetto, che poteva essere negativo, ha avuto invece un riscontro positivo. Il turista del nostro Paese si è dimostrato educato”.
Riscontri importanti, dunque, dal punto di vista dei flussi turistici: “Se nel 2020 agosto aveva avuto il pienone, superando addirittura il 2019, a fine mese 2021 contiamo di fare ancora meglio. Bisogna cavalcare questa situazione a settembre, dove si preannuncia una scia positiva, anche perché non si prospettano all’orizzonte chiusure come l’anno scorso; soprattutto, noi imprenditori dobbiamo programmare dal punto di vista della comunicazione e della commercializzazione per avere i turisti stranieri anche nell’autunno/inverno. Dobbiamo iniziare a programmare una destagionalizzazione dei flussi, il mercato straniero dovrà sopperire alla mancanza fisiologica del turista italiano. L’Umbria si presta perché da noi si può praticare più di un tipo di turismo: da quello religioso a quello sportivo, alle città d’arte”.