L’Italia scopre di non avere commercialisti. Al 1° gennaio 2020 i tirocinanti in meno erano 1.345, con un calo del 10 per cento rispetto al 2019. Se questa era una tra professioni più gettonate negli anni ’80 e negli anni ’90, ora manca attrattività. Matteo De Lise, presidente dei Giovani commercialisti, ammette: “Siamo in piena crisi di vocazioni e non dovremmo neanche sorprenderci: la professione non attrae più”.
Quali i motivi di questo allontanamento? “La formazione del professionista tra università, tirocinio, esame di Stato è già sufficientemente lunga, ma poi un giovane sa che per aprire uno studio deve considerare, minimo minimo, spese fisse per 50mila euro l’anno, consapevole peraltro che i margini sono sempre più risicati e il lavoro sempre più esecutivo e “delegato” da Stato e agenzia delle Entrate. Non bastasse, a queste difficoltà fanno da “grancassa” responsabilità e rischi sempre più ampi e ogni giorno agganciati a nuove compliance legali”.
Il capitolo redditi è stagnante. I report della Fondazione dei commercialisti parlano: la media Irpef dice che se nel 2008 l’imponibile medio era di 59.847 euro nominali, nel 2020 non si arriva a 61 mila euro. Deflazionati e attualizzati i valori, non c’è stato alcun progresso, ma anzi un calo di 7.150 euro l’anno, pari a una perdita reale del 10,8 per cento. E parliamo di dati pre-covid, i cui effetti si vedranno solamente nel 2022.
Intendiamoci, i divari tra regione e regione restano. In Lombardia si arriva infatti a 96 mila euro, in Trentino Alto Adige addirittura a 113 mila, ma la professione non è affatto appetitosa in Campania, Molise e Sicilia dove siamo a 30 mila euro di imponibile medio annuo. Il trend sta livellando il delta tra le regioni verso il basso.
Essendo questo un lavoro autonomo, c’è il rischio d’impresa. “Proprio quello che i giovani tendono a evitare – dice Luigi Pagliuca, presidente della Cassa ragionieri – offrendosi invece a decine di migliaia ogni anno alle Big Four della consulenza, dove sanno che, insieme allo stipendio, riceveranno formazione”.