Piemonte: la grandine cancella interi raccolti di frutta

La grandine è diventata oramai un’abitudine per i produttori agricoli del Piemonte. Sabato 31 luglio due celle temporalesche hanno interessato un’ampia fascia dei territori del Saluzzese e dell’Albese, andando a colpire in maniera violenta le produzioni di drupacee e pomacee senza reti di copertura e gli ortaggi in campo aperto. Il maltempo è poi proseguito domenica 1 agosto con altre grandinate e trombe d’aria più localizzate.

“La grandine di sabato è stata quella più dura. Sono piovuti dal cielo chicchi di dimensioni molto rilevanti, tanto che in alcuni comuni della provincia di Cuneo si è dovuto intervenire con mezzi meccanici per spalare la grandine dalle strade, come si fa d’inverno con la neve”, la testimonianza di Domenico Paschetta, presidente di Ortofruit Italia.

Nelle aree colpite, le colture scoperte sono state fortemente danneggiate, con punte del 100% in alcuni casi. “Non c’è stato scampo per i frutteti senza reti di pesche, nettarine, susine e albicocche, già scarichi a causa del gelo primaverile, ma anche per quelli di mele e pere – prosegue – Perdite importanti ci sono state anche per le verdure di stagione come zucchine, pomodori da industria e cavolfiori, mentre per i mirtilli le conseguenze sono marginali poiché la stagione è pressoché terminata. Anche per il lampone si registrano danni ridotti, legati essenzialmente alla foratura dei teli protettivi”.

“Se una volta i nostri padri ci dicevano: speriamo che non faccia la grandine per non perdere i raccolti – conclude Paschetta – ora noi diciamo ai nostri figli: speriamo che la grandine non ci butti giù la casa. Siamo abituati a questo tipo di evento. È diventato normale. Il Piemonte si trova ora proprio nel mezzo di un vortice di depressione: da una parte c’è il caldo record al Sud, dall’altra la bassa pressione sul Golfo della Manica. Questo sbalzo freddo provoca la nascita di celle temporalesche molto violente. Le grandinate potrebbero quindi continuare anche nei prossimi giorni”.

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