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Wwf: “Sardegna totalmente rinnovabile entro il 2050” La Sardegna può ambire a diventare un’isola a energia totalmente rinnovabile entro il 2050

di Giulia Spalletta
27/07/2021
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Secondo uno studio commissionato dal Wwf e realizzato dall’Università di Padova e dal Politecnico di Milano, dal 2025 al 2050 la Sardegna può ambire a diventare un’isola a energia totalmente rinnovabile, abbandonando il carbone e creando dai 4mila ai 9mila posti di lavoro. Lo studio “Una valutazione socio-economica dello scenario rinnovabili per la Sardegna” ipotizza lo scenario di chiusura degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a carbone entro il 2025, e la decarbonizzazione dell’intero sistema energetico al 2050, evitando nuovi investimenti in combustibili fossili.

Per mantenere in sicurezza il sistema elettrico sardo, l’analisi ipotizza due scenari di transizione al 2025-2030, senza prevedere investimenti nel metano: sviluppo di impianti di pompaggio per una capacità complessiva di 550 MW o sviluppo di generazione a idrogeno verde associata a impianti di accumulo del vettore stesso. Le simulazioni suggeriscono che la dismissione degli impianti a carbone sardi non deve essere necessariamente accompagnata dalla realizzazione di nuovi impianti termoelettrici a metano, ma può essere sostituita da nuovi impianti di pompaggio o nuovi impianti Power-To-Hydrogen.

La realizzazione degli scenari al 2030 necessita di circa 3-4 miliardi di euro di investimenti nel periodo 2021-2030, mentre per lo scenario di neutralità climatica al 2050, gli investimenti addizionali richiesti sono stati valutati in circa 18-20 miliardi di euro. Di notevole importanza anche le ricadute economiche e occupazionali: al 2030 gli occupati diretti nel settore delle rinnovabili potrebbero ammontare a circa 3.000-4.000 unità a seconda delle diverse configurazioni, per arrivare al 2050 a circa 8.000-9.000 unità.

“Lo studio condotto insieme al Politecnico ci ha offerto la possibilità di verificare la desiderabilità di una transizione rapida verso le fonti rinnovabili, conveniente sul piano economico e ambientale. La Sardegna è un sistema isolato interessante da studiare, perché mostra come complessi più ampi possano essere pensati in futuro come un insieme privo di combustibili fossili, bilanciati su scala locale e interconnessi”, spiega Arturo Lorenzoni, che ha coordinato lo studio insieme a Paola Valbonesi e Chiara D’Alpaos per il Centro Studi Levi Cases dell’Università di Padova. “Il gas è il passato, le rinnovabili sono il futuro e assicurano che i ‘combustibili’ sole e vento siano sempre disponibili in natura”, afferma Carmelo Spada, delegato del Wwf Italia per Sardegna.

Tags: AmbienteCDENEWSSardegnaSostenibilità
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