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Giunta esecutiva di Confagricoltura Umbria: rinnovata per altri quattro anni Giansanti, presidente nazionale: "Ci aspettavamo una Pac più ambiziosa, il lavoro ha solo migliorato il testo"

di Alessandro Pignatelli
02/07/2021
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La giunta esecutiva di Confagricoltura Umbria è stata confermato per altri quattro anni: si tratta del secondo mandato. A deciderlo l’assemblea generale ordinaria dei soci, tenutasi il 1° luglio nella sede regionale a Ponte San Giovanni, Perugia.

I membri dell’esecutivo di Confagricoltura Umbria eletti sono: Fabio Rossi (presidente, confermato), Filippo Antonelli, Anna Grazia Boccali, Giacomo Iraci, Vincenzo Cecci, Anna Ciri e Rufo Ruffo, con questi ultimi tre confermati come vicepresidenti.

Si è tenuto poi un incontro dal titolo ‘La nuova Pac per un’agricoltura strategica e sostenibile’, con l’intervento pure del presidente nazionale Massimiliano Giansanti. “Il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi tempi ha dato qualche risultato positivo a tutela dei trasferimenti alle imprese, ma non possiamo dirci soddisfatti per l’accordo raggiunto. Ci aspettavamo un Pac più ambiziosa, più economica, più orientata al mercato e alla tutela del reddito degli agricoltori” ha subito esordito Giansanti commentando la recente intesa raggiunta sulla riforma della Pac che è stata sottoposta ai ministri dell’Agricoltura della UE nella sessione del 28 e 29 giugno scorsi.

“La Pac è nata sessanta anni fa con l’obiettivo di sostenere gli agricoltori a produrre per fornire ai cittadini cibo in quantità e sicurezza – ha ricordato Giansanti – e di fronte al progressivo aumento della popolazione mondiale l’obiettivo deve rimanere questo. Ma con le minori risorse previste (per l’agricoltura italiana la riduzione totale dei trasferimenti ammonta, fino al 2027, a 6,2 miliardi di euro, il 15% in meno sul periodo 2014-2020), sarà difficile per le imprese investire in capitale umano e innovazione, condizioni essenziali per produrre di più e meglio”.

E questo, per Giansanti, “riguarda anche le politiche ambientali, che sono necessarie, ma che richiedono altrettanti investimenti. Senza contare che saranno proprio le imprese più strutturate, più orientate al mercato, che operano nei settori chiave della nostra agricoltura, a subire i tagli più consistenti”.

“Ci saranno meno risorse – ha poi ribadito il presidente Rossi – e quindi sarà più difficile per le imprese investire in innovazione e sul capitale umano. Anche l’Umbria ne avrà di meno e sarà quindi fondamentale puntare su aggregazione e filiere, sinergie e sostenibilità ambientale che deve andare però di pari passo con quella economica”. Fondamentale per Rossi, pertanto, sarà “la collaborazione tra istituzioni, impresa e ricerca per trovare strumenti idonei per implementare le tecniche che hanno un minore impatto ambientale”. “Ricerca e innovazione insomma – ha concluso Rossi – da misurare con l’effettiva sostenibilità economica oltre che ambientale”.

Sulla condizionalità sociale, Confagricoltura non è contraria al principio, ma avrebbe voluto che la ‘partita’ sul lavoro si fosse giocata su un terreno più ampio: “Credo che fare agricoltura sarà sempre più difficile – ha concluso Giansanti – ma al tempo stesso ho fiducia nella solidità del nostro sistema produttivo e nelle capacità dei nostri imprenditori. Adesso dobbiamo concentrarci sulla messa a punto del piano strategico che l’Italia dovrà sottoporre alla Commissione europea entro la fine dell’anno e che dovrà includere anche i programmi per lo sviluppo rurale finora rientranti nell’esclusiva competenza delle Regioni”.

Tags: CDEARTICLEConfagricoltura UmbriaUmbria
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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