Giancarlo Banchieri è stato rieletto presidente di Confesercenti Torino durante l’assemblea tenutasi a Porta Palazzo, a Torino. Nel suo discorso ha fatto riferimento all’ultimo periodo: “Durante la pandemia, nonostante le enormi difficoltà, il commercio ha retto, ma ora c’è bisogno di aiuti concreti per sostenere la ripresa. Ci aspettiamo interventi su fisco, costo del lavoro e sostegno all’innovazione”.
Banchieri ha parlato nel corso dell’intervista al Tgr Piemonte Rai, che ha sostenuto la tradizionale relazione. “L’emergenza sanitaria ha colpito nel modo più diretto e grave proprio le imprese del commercio e del turismo, tanto che nel 2020 in Piemonte si è verificata una perdita di 10 miliardi in consumi. Anche con le riaperture, a fine 2021 avremo recuperato solo 3 dei 10 miliardi di euro di consumi persi nel 2020. Ciononostante il commercio ha retto: i dati sulla natimortalità delle imprese del settore indicano una sostanziale tenuta o comunque una diminuzione inferiore a quella che ci si sarebbe potuta aspettare: -0,6% (2020 su 2019) a Torino città e -0,8% a Torino e provincia. È la dimostrazione della straordinaria volontà di resistenza delle imprese, che – pur una situazione drammatica – hanno scommesso sul futuro”.
Sui bisogni delle imprese: “Ora però c’è la necessità di una politica duratura di sostegno al commercio. I comportamenti e le scelte del decisore pubblico devono essere coerenti con questo scopo sul piano del fisco e dei tributi locali, ora troppo penalizzanti, del recupero urbano, della digitalizzazione ‘buona’, della formazione continua, della diminuzione del costo del lavoro”.
È necessario far spostare le persone, non le merci: “Nell’anno della pandemia si sono spostate le merci e non le persone: l’economia della distanza ha segnato negativamente non solo le persone, ma le imprese locali, premiando soltanto le grandi piattaforme del web, cresciute in un anno di oltre il 36%. È dunque necessario ridare valore al commercio diffuso (negozi e mercati), basato sullo spostamento delle persone: Insomma, bisogna premiare il negozio e non il web: la città dei 15 minuti deve valere anche per il commercio”.
Il futuro della città di Torino: “I commercianti sono delle antenne sensibilissime sul territorio e sarebbe utile che i candidati alla carica di sindaco li ascoltassero, al di là delle strette problematiche di categoria. La nostra assemblea avrebbe potuto rappresentare un’occasione: non è stato possibile, ma speriamo che si possano recuperare momenti di confronto con tutti”.
Capitolo turismo: “Torino deve accentuare la sua caratura turistica. Per questo sono indispensabili tre elementi: collegamenti, promozione, accoglienza. La collocazione di Ryanair a Torino, annunciata nei giorni scorsi, è una buona notizia, ma è solo l’inizio di un percorso che deve coinvolgere tutti i soggetti, pubblici e privati”.
La ricorrenza dei 50 anni di Confesercenti: “La nostra assemblea si colloca nel cinquantenario di fondazione di Confesercenti: nel 1971 le quattro associazioni autonome dei dettaglianti, degli ambulanti, dei benzinai e degli agenti di commercio si univano, dando vita a una confederazione che oggi rappresenta un mondo sempre più vario e articolato: sono infatti 30 le federazioni di categoria che fanno riferimento a Confesercenti Torino in rappresentanza di oltre 5.000 aziende. Proprio la pandemia ha mostrato l’indispensabilità del ruolo delle associazioni di categoria: per oltre un anno siamo stati i tramiti essenziali con le istituzioni e nell’aiutare le imprese a comprendere le non facili normative che si accavallavano in modo vorticoso. E abbiamo sempre rappresentato per tutti – associati e no – un punto di riferimento”.
Hanno partecipato all’assemblea torinese Anna Rossomando, vice presidente del Senato, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Alberto Sacco, assessore comunale al Commercio, e Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio.