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Allevamento del coniglio: Coldiretti bocca linee guida del Ministero Sarebbe necessaria una approfondita fase di studio prima di deciderne l’adozione per evitare fughe in avanti

di Alessandro Pignatelli
26/06/2021
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La Coldiretti boccia le nuove linee guida del ministero della Salute per l’allevamento del coniglio. Il 30 ottobre 2018, il Gruppo tecnico, istituito presso il ministero della Salute, ha approvato la versione del documento, che doveva essere sottoposta al vaglio delle Regioni, e risultava il frutto di approfondimenti e valutazioni tecniche, scientifiche ed economiche trovando soluzioni adeguate ai nostri sistemi di allevamento.

La Coldiretti aveva espresso nel corso dei lavori la consapevolezza che alcuni sistemi di allevamento sono obsoleti e devono essere migliorati per garantire adeguati standard di benessere ma aveva anche evidenziato il rischio che l’adozione di soluzioni non sufficientemente testate, alla fine, potessero rivelarsi nocive per la filiera, portando alla chiusura totale degli allevamenti cunicoli italiani.

Pur essendo linee guida volontarie l’ organizzazione ha accettato che nel tempo si vada verso le dismissioni di gabbie bicellulari a favore delle Wrsa e/o dei Park fra i sistemi di allevamento per favorire il benessere dei conigli. La Coldiretti è a conoscenza, in modo informale, di un recente intervento dell’Icwf che partecipa al gruppo tecnico di lavoro sul benessere dei conigli, direttamente sul ministro della Salute, per modificare le linee guide sul benessere dei conigli. La modifica richiesta dall’Icwf è quella di individuare nel sistema di allevamento “Park” l’unico ritenuto, a loro avviso, possibile per il futuro, in grado di garantire il benessere dei conigli nell’allevamento.

Tale richiesta è stata di fatto acquisita dallo stesso Ministero all’interno delle linee guida che saranno ora sottoposte all’attenzione degli Assessorati Regionali, così modificate, probabilmente nelle prossime riunioni della Conferenza Stato/Regioni. Tale richiesta non era mai stata accettata né dalle associazioni presenti al tavolo e neppure dai tecnici del ministero della Salute e dell’Izsler. Si tratta di un indirizzo politico che nell’ottica del “no alle gabbie” vorrebbe applicare questo sistema a prescindere da considerazioni economiche e scientifiche.

La Coldiretti non condivide l’approccio di dover imporre un cambiamento nei sistemi di allevamento del coniglio senza prima aver acquisito dati consolidati ed esperienze verificate. Non ci sono elementi certi (studi ed esperienze consolidate) a supporto della scelta individuata. Dal confronto con gli allevatori è emerso che non c’è una differenza sostanziale tra “Park” e le gabbie benessere (cosiddette Wrsa), anzi, per i Park, oltre al costo d’investimento, esistono anche problemi legati a fenomeni di aggressività tra animali e ad un aumento della quantità dei farmaci.

Secondo la Coldiretti, dunque, sarebbe necessaria una approfondita fase di studio prima di deciderne l’adozione (aspettare anche le valutazioni dell’Efsa) per evitare fughe in avanti, considerando che si tratta di investimenti costosi per le imprese di allevamento. E’ fondamentale infine valutare la sostenibilità economica delle proposte, analizzando bene lo stato attuale degli allevamenti italiani. Pur trattandosi di linee guida e quindi non obbligatorie, vista la delicatezza del tema, è necessario esprimere con forza agli assessorati regionali la contrarietà della Coldiretti in modo da bloccare fin da subito pericolose derive.

Tags: Allevamento del coniglioCDENEWSColdiretti
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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