Il problema della calvizie colpisce sempre più persone: secondo dati statistici, nel nostro Paese, quasi il 40% degli uomini soffre di perdita o diradamento dei capelli. Si tratta di un disturbo che mina l’autostima provocando insicurezza e disagio. Eppure una soluzione c’è: oggi, infatti, è possibile porre rimedio e recuperare una bella chioma, come ci spiega il dott. Antonio Napoletano, titolare dell’omonimo studio a Curti, nel casertano, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico e specialista in trapianto di capelli.
«Al giorno d’oggi la chirurgia della calvizie è molto richiesta: si tratta di un trend in aumento. D’altra parte parliamo di un campo in costante crescita dove lo sviluppo di tecnologie innovative si accompagna a una maggiore conoscenza del problema. Nel mio studio eseguo il trapianto dei capelli con tecnica FUE: si tratta di una metodologia che consente di prelevare le singole unità follicolari da una zona donatrice per procedere al trapianto nelle zone colpite da calvizie. Grazie a un anestetico locale l’intervento è praticamente indolore e viene eseguito con strumenti sempre più precisi e di piccole dimensioni in modo da non lasciare segni residui o cicatrici. È soprattutto un intervento risolutivo. Lo posso dichiarare con certezza in quanto io stesso, da paziente, ho vissuto questa esperienza con successo».
Il risultato è molto naturale e già dopo 4/6 mesi dall’operazione è possibile osservare i primi miglioramenti. «Si tratta di un intervento altamente personalizzato in quanto ciascun caso è diverso dall’altro, così come lo sono i capelli prelevati, differenti a seconda dello spessore, del colore e della zona da cui vengono asportati. Questa tecnica può essere eseguita su pazienti che hanno una calvizie stabilizzata, cioè intorno ai 20/25 anni, e permette di ottenere un effetto naturale e di ritrovare il piacere di avere una bella chioma».
Il rapporto col paziente è posto al primo piano: l’assistenza post-intervento del chirurgo è costante e decisiva per un risultato ottimale. «Poiché si lavora con la persona per i mesi successivi al trapianto, è necessario che essa si fidi e si affidi al medico che la segue. Il chirurgo, d’altro canto, ha il compito di dialogare e rassicurare il paziente che, in questo percorso lento in cui i risultati si registrano nel medio termine, potrebbe perdere un po’ di fiducia e quindi demotivarsi. Invece si tratta dei tempi normali della crescita e ai controlli periodici scoprire i primi miglioramenti è una gioia per tutti».
Il successo dopo l’intervento è superiore al 95%, ma per conservare il risultato ottenuto il paziente deve seguire delle regole. «Dopo l’intervento, la persona deve seguire terapie di mantenimento per preservare i risultati e migliorare la crescita dei capelli. Ecco perché utilizzare lozioni, shampoo e integratori specifici e sottoporsi a terapie iniettive, come il PRP, assicurano un successo a lungo termine».
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