Interventi a tutto campo, che hanno sviscerato i problemi dell’economia dell’Umbria da ogni punto di vista. E così alla Crel di Perugia hanno preso la parola Antonio Alunni, Riccardo Marcelli e Giuliano Granocchia a portare le rispettive posizioni.
Antonio ALUNNI (presidente Confindustria Umbria): “Il contesto economico
nazionale sta mostrando una buona risposta, la fiducia dei consumatori è in
aumento. La condizione economica della nostra regione si è progressivamente allontanata dai dati medi del Paese. L’Umbria è in uno stato di difficoltà, una regione fragile e vulnerabile, con un andamento economico equiparabile alle regioni del sud. Occorre un’azione decisa di politica industriale per invertire la tendenza, con politiche interregionali ad
esempio sulle infrastrutture. Dobbiamo ripartire dal tessuto manifatturiero e industriale. Le linee strategiche sulle quali lavorare sono: innovazione ed
evoluzione digitale, la sostenibilità come condizione per la competitività,
la cultura di impresa, le infrastrutture, le riforme della pubblica
amministrazione. Occorre imprimere fiducia allA ripresa e lavorare su un
atteggiamento positivo”.
Riccardo MARCELLI (segretario regionale Cisl): “L’Umbria ha una grande
occasione di tornare a essere il cuore verde d’Italia, un verde nuovo con i
fondi a disposizione. Servono investimenti anche sul capitale umano, creando lavoro che deve servire a rilanciare le nostre aziende con un lavoro
dignitoso, qualificato e possibilmente a tempo indeterminato. Vogliamo
costruire un modello del lavoro e della regione. Tutti dobbiamo ribadire che siamo contro il lavoro nero. Bene l’analisi del fabbisogno lavorativo del
territorio, con il ruolo degli Its che è fondamentale. Suggerisco di poter
realizzare una sorta di Its per la fabbrica d’armi di Terni. Altra proposta
da costruire insieme è un referente al benessere, se per ogni azienda
creassimo questa figura potremmo essere una regione d’avanguardia per
percorsi che qualificano il lavoro. Altra sfida è la certificazione sociale
delle aziende. Viviamo una fase complicata e c’è bisogno di condivisione.
La formazione continua è un tema su cui la Cisl vuole essere protagonista.
Come pure il tema del suolo e del rischio idrogeologico, il tema
dell’acqua, il polo della chimica. Una conferenza come questa non deve
essere una cosa a se stante, ma dobbiamo gettate le basi per costruire un
percorso per il benessere della nostra regione, dei nostri lavoratori e delle
nostre imprese. La regione coinvolga di più le parti sociali”.
Giuliano GRANOCCHIA (Confesercenti Umbria): “I dati ci parlano di
un’Umbria che sta retrocedendo sul Pil, sulla demografia,
sull’emigrazione giovanile. Il commercio è stretto da anni tra la
concorrenza delle piattaforme elettroniche e le scelte urbanistiche che hanno disseminato la regione di grandi centri commerciali che hanno messo i difficoltà i negozi di prossimità. Alcuni strumenti regionali e nazionali hanno dato un aiuto ma serve ancora attenzione. In questi primi giorni di ripresa c’è soddisfazione nel settore della ristorazione, ma c’è
difficoltà nel settore non alimentare. Sul turismo, abbiamo avanzato delle
proposte sugli interventi necessari per dare fiato al settore alberghiero ed
extra alberghiero. Rispetto al manifatturiero, è mancata una riflessione
sulla politica industriale e sull’applicazione dei distretti industriali,
che la Regione dovrebbe invece affrontare. Il tema del dimensionamento delle imprese è rilevante: nel settore dei servizi alle imprese e della
manifattura questa è una sfida da raccogliere, con politiche dei distretti
ma anche con strumenti di finanza che portino all’aggregazione delle
imprese”.