Con un potenziale di 100 mila posti di lavoro nei prossimi dieci anni, l’agroalimentare ha bisogno di colmare – in Puglia – il gap infrastrutturale logistico che rende meno competitive le imprese agricole e agroalimentari della regione. Lo dice Coldiretti Puglia, che si basa sui dati del centro studi Divulga ‘Infrastruttura Italia: il gap logistico del Paese e la sfida del Piano di ripresa e resilienza’, secondo i quali l’Italia è al 20 esimo posto in Europa per l’efficienza dei servizi ferroviari, al 18 esimo per i servizi portuali e di nuovo al 20 esimo per il trasporto aereo.
“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da sud a nord del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre, serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il piano dell’Unione Europea prevede, entro il 2030, che il trasporto su ferro delle merci debba raggiungere almeno per il 30 per cento il totale della progettualità, ma noi siamo attualmente al 6 per cento. Secondo l’Istat, la Puglia è pure in ritardo rispetto al resto del Sud per la rete ferroviaria – 20,8 chilometri per 100 mila abitanti contro i 27,8 di media del Mezzogiorno – così come per la rete autostradale – 1,3 chilometri per 100 mila auto contro una media di 1,7 del Sud e di 2 nel Nord dfel Paese.
Il prezzo viene pagato dalle merci pugliesi che, oltre ai ritardi infrastrutturali, pagano burocrazia, prezzi più alti e reti che non funzionano. “In Puglia il trasporto su ferro si ferma a Bari. Se l’Italia non investe nelle vie di trasporto, soprattutto su rotaia, l’ortofrutta spagnola continuerà ad arrivare, arrecando danno alle produzioni agroalimentari pugliesi. Un chilo di uva da tavola per arrivare da Rutigliano a Bruxelles deve percorre 1800 chilometri e da Murcia a sud della Spagna a Bruxelles 2000 Km. Dalla Puglia il viaggio dura 48 ore, da Murcia solo 36 ore”, insiste il presidente Muraglia.
Oltre agli scambi consolidati con la Germania, l’export agroalimentare pugliese deve essere aiutati a imporsi anche in Francia, Polonia, Regno Unito, Svizzera, Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia e Paesi extra Ue.
Il Decreto Semplificazione ha dato il via libera a tre opere di collegamento ferroviario: Pescara – Bari, Napoli – Bari – Taranto e Taranto – Metaponto – Potenza – Salerno, e alla statale 106 jonica. Ma servono altri interventi, a cominciare da un hub di collegamento dei porti. Ad aggravare la situazione c’è la mancanza di poli logistici multimediali, ne servono almeno due a nord e a sud della regione; qui verrebbe stoccata la merce in attesa di partire per le altre regioni italiane e per l’estero.