“Sino ad fine aprile, l’Agenzia delle Entrate ha dovuto fornire 6.500 chiarimenti su tutto il territorio nazionale. Un segnale inequivocabile dei dubbi e delle troppe incertezze che gravano sul futuro del superbonus. Così si rischia di scoraggiare gli investimenti delle imprese e dei cittadini e non si concretizzano gli obiettivi di transizione ecologica”. A parlare così è Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, che aggiunge: “La politica ‘a singhiozzo’ fa male al mercato, perché senza certezze di poter completare le opere entro giugno 2023, chi deve decidere se dare avvio ai lavori non lo farà, provocando lo stop improvviso delle attività delle imprese. Le difficoltà burocratiche che si stanno incontrando dimostrano quanto la riforma e la digitalizzazione della pubblica amministrazione siano la chiave di volta anche per la transizione ecologica che attende il nostro Paese. Si faccia tesoro di quanto sta avvenendo per il superbonus per rendere più agevoli i processi di trasformazione futuri”.
Le chances di ripresa dipenderanno in buona parte dagli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un impulso notevole alla creazione di valore della filiera dell’edilizia arriva da questo documento. In Veneto, operano in tutta la filiera 59.426 imprese artigiane, con 124.500 addetti. Il superbonus del 110 per cento porterebbe risorse per 18,53 miliardi di euro che rappresentano il terzo importo più grosso, dopo quello per la ferrovia (24,77 miliardi) e la transizione 4.0 (18,97 miliardi).
“In una recente audizione parlamentare – sottolinea Thomas Fantin, presidente della Federazione Edili di Confartigianato regionale-, l’Enea ha fornito i dati della distribuzione territoriale degli interventi superbonus: fin qui quasi 11mila le pratiche approvate (risultate valide perché con documenti ed asseverazioni in regola) e, il Veneto è la regione più ricettiva con 1.430 (il 13% del totale e un importo di 143 milioni d euro) seguito dalla Lombardia con 1.415 interventi e dall’Emilia Romagna con 1.008 interventi. Dati positvi? Non del tutto purtroppo. Se li analizziamo nel dettaglio, si scopre che solo il 9% delle domande arriva dai condomini, ovvero i beneficiari per cui il bonus 110% era stato pensato, il 54,5% da edifici unifamiliari e il 36,4% da unità indipendenti. Se non verrà dato tempo ai condomini di avviare i cantieri avremo perso l’occasione per riqualificare e mettere in sicurezza migliaia di edifici”.
Le tre più grandi problematiche che rallentano l’accesso al superbonus per i condomini sono abusi edilizi, verifica di conformità e fondo speciale. L’articolo 49, per quel che riguarda il primo problema, c’è sempre stato, ma la necessità per il tecnico di asseverare lo stato legittimo delle parti comuni per poter richiedere il titolo e la consapevolezza che, in caso di controlli, si rischia il 110 per cento di un intervento da centinaia di migliaia di euro, è un notevole freno. Per la seconda problematica, la pandemia ha trasformato la necessità di accedere ai documenti per verificare l’eventuale presenza di abusi edilizi una missione impossibile. Il terzo punto, sottovalutato, riguarda l’obbligo per il condominio di costituire un fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori, fondo che può essere costituito anche in previsione di un avanzamento dei lavori progressivo.
“In questa fase così delicata della nostra economia – conclude Boschetto – è essenziale che il
Governo approfitti del Decreto Semplificazioni (atteso per questo mese) per una profonda opera
di sburocratizzazione che consenta allo strumento di esprimere il suo potenziale ora fiaccato
dall’eccessivo fardello burocratico e per fornire certezze agli imprenditori e ai cittadini sul suo
prolungamento almeno sino a fine 2023. Consentendo a tutti di programmare gli interventi previsti dall’incentivo. In caso contrario, avremmo sprecato l’ennesima occasione per trasformare gli annunci in azioni concrete e per garantire l’operatività di una misura che la Commissione europea ha indicato tra le più efficaci per rilanciare lo sviluppo”.