“Cresce il numero delle aziende del settore della canapa industriale ed in particolare di quelle legate alla filiera dell’estrazione. Il mercato mondiale dell’olio di CBD cresce ogni anno di oltre il 30% (1,2 miliardi di dollari nel 2019) e un’accelerazione ancora più forte è prevista nei prossimi 5 anni per il mercato europeo degli estratti di canapa; questi prodotti, infatti, trovano un crescente interesse non solo nel settore farmaceutico, il principale, ma anche nella cosmesi, nell’alimentare, nel pet food e nei succedanei del tabacco. Tra le novità anche il fatto che la Francia – che rappresenta il 37% della coltivazione di canapa industriale in Europa – stia discutendo su una specifica norma sull’infiorescenza per estrazione”. Lo fanno sapere il coordinamento Agrinsieme (che riunisce Cia – Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) e Federcanapa (Federazione italiana canapa), in occasione della presentazione delle ‘Linee guida per la canapa da estrazione’, avvenuta questa mattina via web.
Agrinsieme e Federcanapa hanno quindi deciso di mettere a disposizione degli operatori interessati alla produzione e alla trasformazione della canapa per estrazione uno strumento utile a creare nuove opportunità di mercato e favorire di conseguenza l’occupazione.
“A fronte della crescita e delle nuove opportunità che si profilano – osservano i due organismi – le imprese italiane rischiano di non poter garantire la produzione richiesta dai mercati europei ed internazionali a causa di interpretazioni restrittive da parte delle Amministrazioni competenti, a partire dai ministeri delle Politiche agricole e della Salute e per la mancanza di una visione strategica a livello politico che sappia far emergere fino in fondo le potenzialità della canapa industriale”.
Le linee guida vogliono supportare gli operatori nello sviluppo di filiere innovative, pur in un quadro di leggi e amministrativo poco chiaro, in cui non è stato ben definito un confine netto tra infiorescenze di canapa a uso di canapa e a uso terapeutico o stupefacente. Le linee guida sono dedicate alla canapa della varietà a basso Thc (entro lo 0,2%), coltivate nel rispetto dei requisiti della normativa comunitaria e della L.n.242/2016, destinate a produrre semilavorati, quali estratti a base di Cbd, terpeni, flavonoidi e altri cannabinoidi non stupefacenti, da impiegare in successive lavorazioni industriali e artigianali (come da articolo 2, c.2 della L.n. 242/2016).
Il lavoro è stato partorito da un gruppo di esperti universitari, legali, agricoltori e trasformatori della canapa da estrazione. A livello europeo le restrizioni verso l’estrazione di Cbd e di altri principi attivi presenti nel fiore di canapa industriale si stanno allentando, in particolare dopo la sentenza della Corte di giustizia europea del novembre scorso che ha dichiarato che il Cbd non è una droga, imponendo al governo francese il dissequestro di una partita di sigarette elettroniche al Cbd, commercializzate nel Paese transalpino e legalmente prodotte in un altro Stato europeo.
“Dopo questa presentazione incalzeremo il Parlamento perché definisca una volta per tutte quelle regole che consentano, anche agli operatori italiani, di confrontarsi ad armi pari sul mercato internazionale”.
La canapa –concludono Agrinsieme e Federcanapa – è una coltura che si coniuga pienamente con i nuovi concetti di bioeconomia circolare e di alto valore ambientale; è funzionale alla lotta al consumo di suolo ed alla perdita di biodiversità e offre all’agricoltore una valida alternativa produttiva, soprattutto in alcuni territori del nostro Paese.
