Marche, infortuni sul lavoro: primo trimestre 2021, aumento dell’1,2 per cento

Nei primi mesi dell’anno (gennaio-marzo 2021), secondo i dati Inail elaborati dalla Cgil Marche, sono stati denunciati nelle Marche 4.083 infortuni sul lavoro, di cui 3 mortali. Gli infortuni segnano un preoccupante aumento pari a +1,2% con 50 in più in termini assoluti: nelle occasioni di lavoro (ad esclusione degli infortuni in itinere o in servizio con mezzi di trasporto che sono in calo), l’aumento è del +3,3%

Osservando le fasce di età dei lavoratori emerge che diminuiscono gli infortuni dei giovanissimi under 20, che sono dimezzati, come per i lavoratori ultrasessantenni, mentre aumentano per tutte le restanti fasce di età. Nei luoghi di lavoro, le più colpite sono le donne (+15,2%) rispetto agli uomini che, nel medesimo periodo, registrano una diminuzione degli infortuni (-4%).

Aumentano gli infortuni nel comparto sanità e assistenza sociale, (+149,7%), nel commercio (+17,1%), nel trasporto e nel magazzinaggio (+34,7%) e in agricoltura (+77,6%) mentre nelle attività manifatturiere si misura nel complesso un calo (-9%) come nel comparto costruzioni (-11,9%).

Per quello che riguarda le malattie professionali, sempre nel periodo gennaio-marzo 2021 si registra un aumento delle denunce del +7,5% sia tra gli uomini (+6,6%) sia tra le donne (+9,8%) dove la casistica più diffusa sono le malattie del sistema nervoso e del sistema osteomuscolare.

“Ancora troppi infortuni sul lavoro ed è inaccettabile – dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche – Non possiamo perdere tempo: occorre incrementare gli organici dedicati alle attività di vigilanza di tutti gli Enti deputati, dall’Asur all’Ispettorato del lavoro e all’Inail. Si devono intensificare i controlli e aumentare il numero delle aziende e dei cantieri ispezionati”.

Di fronte a questi numeri e alla recente, ennesima, tragedia, “non basta commuoversi ma occorre impegnarsi in un’azione forte e decisa da parte di tutti, dalle imprese alle istituzioni investendo in sicurezza, prevenzione e formazione”. Ecco perché, conclude Galli, “chiediamo alla Regione d’intervenire subito e garantire le risorse necessarie per assicurare livelli adeguati di finanziamento e di organizzazione del sistema di prevenzione nelle Marche”.

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