La ripresa tocca solo il 25% delle imprese. Lo segnala la Uecoop: “La pandemia ha messo a dura prova tutti i settori”.

Numeri impietosi quelli che messo in mostra la Uecoop in merito alla ripresa: secondo l’unione europea delle cooperative solo un’impresa su quattro ha registrato una ripresa dell’attività nei primi mesi del 2021 anche se in metà dei casi si tratta di segnali ancora troppo deboli per identificare una tendenza positiva che si presume possa rafforzarsi con l’avanzare della campagna vaccinale e con l’arrivo dei fondi europei del Recovery Plan con investimenti su infrastrutture, servizi, digitalizzazione e transizione verde. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sulla crisi delle imprese a causa dell’emergenza Covid.
La pandemia – sottolinea Uecoop – sta mettendo a dura prova tutti i settori, dai servizi al commercio, dalla logistica alla manifattura, dall’agroalimentare al turismo con perdite di fatturato, sospensione dei progetti di investimento e difficoltà a garantire i livelli occupazionali. L’attesa per gli aiuti è il sintomo evidente – conclude Uecoop – di una sofferenza sociale ed economica che colpisce imprese e famiglie mettendo in pericolo l’intero sistema economico nazionale.
Fra le imprese che registrano perdite di fatturato più della metà (57%) – evidenzia Uecoop – lo ha visto ridursi fra il 10% e il 50% ma in alcuni casi si è arrivati anche a punte di oltre il 70%. Anche se tutti riconoscono l’esigenza di fare presto, il rischio è che le risorse del Recovery Plan arrivino troppo tardi – sottolinea Uecoop – per recuperare il terreno perso e difendere i livelli occupazionali e la presenza sui mercati nazionali ed esteri.
Una situazione – sottolinea Uecoop – che sta pesando sul sistema produttivo nazionale con le 80mila cooperative italiane in prima linea in tutti i settori, dalla logistica all’agroalimentare, dalla salute ai servizi socio assistenziali, dall’edilizia alla vigilanza fino a cultura e spettacoli, con oltre 1 milione di occupati.
Uno scenario che ha visto anche aumentare i costi con la sicurezza sanitaria che è la principale nuova spesa per quasi 1 impresa su 2 (45%) nell’anno dell’emergenza Covid per proteggere dipendenti e luoghi di lavoro dall’assedio del virus con investimenti straordinari su dispositivi di protezione, turni e nuova gestione degli spazi.
La rapida riuscita della campagna vaccinale– continua Uecoop – è strategica per la ripartenza del Paese e il recupero dei 945mila posti di lavoro persi nel 2020. Secondo l’80% delle imprese ci vorranno da 6 a 12 mesi perchè l’economia italiana esca dall’emergenza Covid e se da una parte il 15% teme che ci vorranno almeno due anni – conclude Uecoop – esiste anche una nicchia del 3% di super ottimisti che ipotizza che potrebbero bastare tre mesi.

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