I trattamenti estetici, eseguiti secondo specifici protocolli, possono migliorare la qualità della vita delle persone in terapia oncologica dimezzando lo stress. È il risultato di una ricerca che ha coinvolto 170 donne in terapia per il cancro al seno, portata avanti dai ricercatori dell’Università di Milano e dell’Istituto europeo di oncologia.
“Nel malato oncologico – osserva Loredana Ambra, titolare dell’Istituto Regale e del centro Aghiamo Regale 2.0 di Genova – la perdita di identità è un fattore molto importante. Prima ovviamente vengono le cure che salvano la vita e che, per fortuna, sono sempre più efficaci, ma non dobbiamo dimenticare che queste terapie hanno effetti collaterali importanti sul fisico: sulla pelle, il cuoio capelluto, le sopracciglia, le unghie. Una persona malata si guarda allo specchio e non si riconosce più e questo crea un grande disagio emotivo e psicologico: io l’ho provato in prima persona perché qualche anno fa ho avuto un tumore e ho vissuto in pieno queste sensazioni. Per questo c’è bisogno di percorsi, collegati ai protocolli medici, che includano la figura di uno psiconcologo e di un estetista professionista e specializzato”.
L’estetica oncologica presuppone conoscenze e competenze specifiche e la capacità di lavorare a stretto contatto con i medici. “Tra le altre cose – spiega Loredana Ambra – bisogna conoscere i tempi giusti per effettuare gli interventi di bellezza e benessere, a seconda delle terapie e in collaborazione con il medico curante; occorre utilizzare i prodotti cosmetici giusti, saper adattare i metodi e la manualità, avere una formazione approfondita e continua. Per questo chiediamo alle istituzioni il riconoscimento di un codice Ateco specifico per questo tipo di professionalità”.
Esistono, poi, interventi estetici più specifici; per esempio, nel caso di tumori al seno, dopo una mastectomia e la ricostruzione chirurgica, è possibile ridisegnare con la dermopigmentazione l’areola mammaria. “E’ un intervento importantissimo – continua Loredana Ambra – per restituire pienamente un’identità femminile. Ma da qualche tempo, per motivi burocratici, è stata tolta la possibilità di realizzarlo alle estetiste specializzate che sono in grado di farlo molto bene. Anche in questo caso, quindi, ci rivolgiamo alle istituzioni per poterlo nuovamente eseguire, per il bene delle donne”.
L’estetica oncologica, il supporto psicologico ma anche l’attività fisica ed una corretta alimentazione sono sempre più riconosciuti dalla comunità medica e scientifica come parte essenziale delle terapie contro il cancro. “E’ per questo motivo – conclude Loredana Ambra – che vorremmo che tutti potessero sostenere le spese di questi servizi che non sono vezzi ma sono essenziali al miglioramento della qualità di vita. Dovrebbero esserci dei bonus o dei ticket appositi per rimborsare le spese e permettere a tutti, oltre alla guarigione, la riconquista della propria identità”
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