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Confartigianato Palermo: il settore della moda è al collasso Non è arrivato nessun aiuto, nè dallo Stato nè dalla Regione, agli artigiani del settore del moda

di Giulia Spalletta
28/01/2021
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Artigiani della moda al collasso. Nessun aiuto, nessun ristoro, nessun governo, che sia nazionale o regionale, che ponga l’attenzione su chi produce nel settore della moda.

Dopo quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia da Covid-19, la manifattura italiana segna un calo di produzione del 12,6%, con una flessione più marcata per le imprese della moda, per il quale Confartigianato più volte ha indicato l’urgenza di più consistenti e diffusi interventi di sostegno. L’analisi Istat dei dati sul commercio estero, indica nei primi 11 mesi del 2020 una caduta di 10,7 miliardi di euro del made in Italy della moda, pari ad un calo del 20,3%.

Eppure stiamo parlando di un mondo di eccellenze, bellezza, savoir faire. Un universo ricchissimo di saperi, di competenze e di grandi capacità creative. Quello dell’artigianalità italiana  rappresenta l’anima più autentica dell’Italia e il suo più importante patrimonio.

“Le imprese della moda hanno bisogno di un intervento robusto – dice Francesca Pipi, coordinatrice del settore moda di Confartigianato Palermo – . C’è una necessità, una urgenza per meglio dire, di azioni di sostegno per il rilancio di tutte le imprese del settore moda”. I dati nazionali parlano di grandi numeri  con 56 mila aziende con 464 mila addetti, di cui il 67% sono micro e piccole imprese. Si tratta di un settore ad alta vocazione artigiana, con 36 mila imprese artigiane che danno lavoro a 157 mila addetti, un terzo dell’occupazione del settore. E a Palermo i numeri dimostrano che si tratta di un settore di grande rilevanza, con 203 aziende con 442 addetti, tutti impegnati in imprese di micro e piccole imprese. Un settore ad alta vocazione artigiana, con 141 imprese artigiane che danno lavoro a 306 addetti, più di due terzi (69,2%) dell’occupazione del settore.  “Una fetta di questi artigiani, sono siciliani, palermitani. Che chiedono e invocano il nostro intervento. Noi – aggiunge Francesca Pipi – non possiamo non sollecitare il governo affinché preveda dei ristori, dei bonus guardando al calo di fatturato di queste aziende. Ristorando chi ha perso e chi sta perdendo. Serve un piano ampio di interventi che restituiscano slancio al comparto manifatturiero simbolo del made in Italy nel mondo, che ha subito i peggiori effetti della crisi da Covid-19”.

Il valore artigiano delle sartorie, delle aziende che producono nel settore moda, è spesso nascosto dietro ai capi di grandi marchi che si trovano poi sugli scaffali dei negozi, oggi chiusi a Palermo e in Sicilia per via della zona rossa. “Questo valore artigiano – conclude la Pipi –  sta dietro le quinte ma non deve essere dimenticato da chi assegna bonus e ristori. Chiediamo a gran voce un intervento ai nostri politici, al governatore della Regione Nello Musumeci e  all’assessore regionale alle Attività Produttive, Girolamo Turano. I nostri artigiani sono in ginocchio. E gli aiuti concreti, quelli veri, non sono più rinviabili”.

Tags: CDENEWSCONFARTIConfartigianatosettore modaSicilia
Giulia Spalletta

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