La crisi del turismo rischia di diventare irreversibile per molte imprese del settore alberghiero: nel 2020 le strutture ricettive italiane hanno perso 83,6 milioni di pernottamenti di turisti italiani e 157,1 milioni di turisti stranieri, pari a oltre 32,5 miliardi di euro.
“E’ assolutamente necessario riprendere a sostenere le imprese ricettive – afferma Francesco De Carlo, vicepresidente Assohotel/Confesercenti – La strada per uscire dal tunnel è lunga e bisogna arrivarci attrezzati, ci auguriamo che il mercato riprenda al massimo tra 2/3 anni e le politiche da mettere in campo per il rilancio del comparto devono basarsi su due pilastri di azione: il sostegno economico contingente e lo sviluppo. Le strutture ricettive per restare in vita hanno bisogno di un Piano di aiuti per i prossimi mesi che preveda i ristori, la riduzione dell’Imu, i crediti d’imposta sugli affitti, la diminuzione delle tassazioni locali (Tari, Cosap, ecc). Oltre ai cospicui investimenti privati sul settore per riqualificare l’offerta turistica e migliorare l’impatto ambientale per essere più attrattivi”.
“In vista della riapertura dei mercati vogliamo arrivare preparati. Pertanto alle istituzioni chiediamo l’estensione agli alberghi dei bonus edilizi (come il bonus 110%) che oggi sono limitati all’edilizia privata, un tax credit per gli investimenti privati al fine di favorire quelli in promozione sia singolarmente sia attraverso i consorzi, riutilizzare i fondi già stanziati per il bonus vacanze nel 2020 (speso in minima parte) utilizzando le risorse residue. Infine, gli 8 miliardi del Recovery Fund destinati a turismo e cultura rappresentano un passo in avanti, ma sono risorse che vanno ancora dettagliate ed è fondamentale che i Piani di attuazione siano fatti in fretta se vogliamo che l’Italia e il nostro turismo tornino più forte di prima”, conclude De Carlo.