Saranno seduti ai tavoli dei locali solo titolari e dipendenti degli esercizi, non clienti, per rispettare le norme di protezione dal covid. Treviso sarà città simbolo, in Veneto, della protesta prevista dai ristoratori per la sera del 15 gennaio contro l’ipotesi governativa di fermare anche l’asporto dopo l’orario fatidico delle 18. Un vero e proprio flash mob gestito dell’associazione ‘Veneto imprese unite’, che si concluderà appunto con l’apertura simulata dei locali.
Andrea Penzo Aiello, che presiede l’Associazione, ha fatto sapere inoltre che questa sera, in tutti i capoluoghi, una delegazione di ‘Veneto imprese unite’ sarà ricevuta dai prefetti. “Vogliamo dimostrare che la somministrazione di cibi e bevande, nei nostri locali, avviene in modo più sicuro che in un ambiente domestico e come non abbia senso, nelle zone gialle, ipotizzare che a cena i ristoranti siano luoghi più pericolosi rispetto all’ora di pranzo”.
Non ci sarà comunque vera e propria disobbedienza civile con i clienti ai tavoli: “Ci dissociamo nettamente da chi intenda interpretare la manifestazione andando a violare le norme anti contagio” conclude Aiello.