Federvini e Fedeturismo, in una nota congiunta, si dicono rammaricati per la stretta di fine anno che il Governo sta discutendo in queste ore: “Le ultime misure varate dal Governo sono certamente necessarie per evitare la diffusione della pandemia, tuttavia non possiamo ignorare che, agli ultimi mesi di forte contrazione, si aggiunge questa stretta di fine anno”.
Aggiungono le due associazioni: “Un vero e proprio colpo di grazia inferto ai settori del turismo, dell’ospitalità e al settore dei vini, degli aperitivi, dei distillati e dei liquori che sono parte integrante in quanto prodotti collegati ai territori e alla convivialità”.
E ancora: “I canali dell’ospitalità dove i nostri prodotti sono i protagonisti indiscussi e testimonial eccezionali delle nostre bellezze, sono da mesi sotto la scure della pandemia”, sottolinea Leonardo Vena, proprietario e responsabile commerciale di Lucano 1894 Srl. “La perdita che stiamo vivendo nei canali del “fuori casa” del – 43% incide moltissimo su noi operatori. Il Governo deve prestare attenzione alle nostre richieste: abbiamo bisogno, da un lato, di semplificare gli oneri amministrativi con la cancellazione del contrassegno di Stato, dall’altra di diminuire le accise sulle bevande spiritose e i prodotti alcolici intermedi” “Se proviamo a tirare le somme di quest’anno, così difficile – dichiara Chiara Lungarotti, amministratore delegato della Cantina Lungarotti – rileviamo l’enorme sofferenza del settore vinicolo e ne è testimonianza la contrazione, che solo nell’horeca raggiunge una flessione pari a quasi il – 40%.
La presidente di Fedeturismo Confindustria Marina Lalli chiede al Governo “di intervenire subito con risorse adeguate e un piano strutturato di medio-lungo termine per salvaguardare il nostro settore, altrimenti l’Italia nei prossimi anni sarà destinata a soccombere nel confronto con gli altri Paesi”.