Dal primo gennaio Carmelo Campagna sostituirà Palmiro Giovagnola come nuovo capo del Banco Centro Credito cooperativo Toscana-Umbria, l’istituto che a inizio 2020 è nato dalla fusione tra le ex Bcc Umbria e Banca Cras. L’annuncio è arrivato nella sede direzionale dell’istituto di credito, sa Morano di Città della Pieve, dove erano presenti il vice presidente Florio Faccendi, il direttore generale Umberto Giubboni e il condirettore generale Marcello Morlandi.
Sono state smentite le voci di conflittualità interne, Giovagnola ha definito il cambio al vertice “una discontinuità nel segno della continuità”. Carmelo Campagna, ternando di 58 anni, era attualmente consigliere e membro del Comitato esecutivo. È un dottore commercialista e presidente della società finanziaria regionale Gepafin. È dentro il mondo della cooperazione di credito dal 1983, è stato già vice presidente di Bcc Terni e Valnerina più di 10 anni fa; in Crediumbria prima e in Bcc Umbria poi, ha seguito tutte le operazioni che hanno portato alla creazione di Banca Centro, all’interno del gruppo bancario cooperativo Iccrea.
Giovagnola ha detto: “E’ stato un anno molto complicato. Oltre alle complessità insite nel processo aggregativo si è aggiunta la pandemia che, tra smart working, congedi e quarantena, ha tenuto a casa, in alcuni periodi, fino al 40 per cento dei nostri collaboratori. Ciò nonostante, la banca ha retto bene e prevediamo di chiudere positivamente l’esercizio. Ciò dimostra la validità del progetto di fusione: senza, sarebbe stato molto più difficile gestire questa fase”.
A settembre, la raccolta globale è stata di 2,07 miliardi di euro (in crescita), gli impieghi lordi alla clientela di 1,24 miliardi di euro. Il direttore generale Giubboni ha spiegato: ““La banca ha rispettato criteri di patrimonializzazione importanti. I risultati sono in linea con il piano industriale, nonostante tutto quello che abbiamo dovuto gestire in termine economici e di salvaguardia della salute. La fusione ha prodotto i risultati attesi e ci ha consentito di gestire uno dei periodi più imprevisti degli ultimi cinquant’anni”.
Per quel che riguarda l’emergenza covid, Banca Centro ha messo a disposizione un plafond di 70 milioni di euro, sospendendo 4.525 finanziamenti rateali (dati di ottobre 2020) e rispondendo al decreto liquidità con 43 milioni di prestiti, pari a 2 mila operazioni. Per le misure ecobonus e sismabonus, Banca Centro ha deliberato un primo plafond di 25 milioni di euro, per l’acquisto di credito d’imposta da privati e imprese.
La parola è passata quindi al neo presidente Campagna; “Innanzitutto dobbiamo avere le capacità di far parte di un grande gruppo bancario quale è Iccrea, il terzo per dimensioni in Italia, mantenendo la tradizionale vicinanza ai soci e ai clienti sui territori. Poi, il tema della trasformazione digitale per migliorare i livelli di analisi e comprensione. Infine, fondamentale, dobbiamo quotidianamente porci la domanda del perché un cliente o un socio entrino nelle nostre banche: la risposta ci consentirà di mantenere quel rapporto di vicinanza ai territori e i servizi necessari alla vita delle imprese e delle famiglie”.