I Comuni del cratere sismico marchigiano rischiano spopolamento e abbandono, colpiti prima dal terremoto e poi dalla pandemia. Sono in tutto 87, con 351.393 residenti, di cui uno su quattro ha più di 65 anni.
Nell’ultimo quadriennio, in questa zona, hanno chiuso 425 negozi del commercio al dettaglio. In molti casi, i residenti di un piccolo paese si sono ritrovati senza l’unica bottega esistente. A testimoniare il disagio, l’impennata nella vendita degli psicofarmaci, +30 per cento, laddove a chiudere non sono state solo le attività commerciali, ma anche i centri di aggregazione sociale.
La Cna Marche chiede una svolta, proprio prima della discussione in Parlamento della proposta di legge di Stabilità per il 2021. Presidente e segretario di Cna Marche, Gino Sabatini e Otello Gregorini, all’unisono dicono: “E’ venuto il momento di aprire senza ulteriori indugi la partita dello sviluppo delle aree del cratere sismico. Ora che la ricostruzione sta prendendo concretamente il via grazie all’azione di snellimento e semplificazione portata avanti dal Commissario Straordinario Giovanni Legnini, non è più rinviabile la condivisione di una strategia di sviluppo sostenibile per l’intera area del cratere che dopo il sisma del 2016/2017 sta vivendo anche l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia”.
È tempo di rendere operativa la cabina di regia che deve occuparsi dello sviluppo dell’area: ”Sappiamo – sottolineano Sabatini e Gregorini – che si sta lavorando ad un ambizioso progetto riferito all’area del sisma delle 4 regioni nell’ambito del Recovery Plan con un importo complessivo di risorse pari a circa 3,8 miliardi di euro e che la programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 rappresenta un’ulteriore opportunità su cui cominciare a ragionare. Ma senza un organismo nazionale di impulso e indirizzo strategico, capace di condividere un programma strategico di sviluppo, di coordinare il lavoro delle Regioni e di stimolare la concertazione con le autonomie funzionali, le associazioni di categoria e i corpi intermedi, non è possibile allineare il complesso lavoro da fare ai vari livelli e indirizzare le cospicue risorse secondo una visione coerente ed efficace”.
Nelle Marche non si parte da zero. Base di orientamento può essere l’esperienza dei Nuovi sentieri di sviluppo dell’Appenino, condivisa da tutto il Consiglio regionale nel corso della scorsa legislativa.
“Nell’ambito della Legge di Stabilità che sta andando in discussione alle Camere – concludono Sabatini e Gregorini – è importante che si siano previste risorse per la stabilizzazione del personale della ricostruzione. Ci auguriamo che, insieme alle misure relative alle necessarie proroghe riferite allo stato di emergenza, alle scadenze di mutui, oneri e obblighi fiscali, vi sia un chiaro segnale sulle questioni inerenti la promozione dello sviluppo. Ci riferiamo in particolare alla possibilità di destinare il 5% delle risorse stanziate per la ricostruzione pubblica (pari a circa 3 miliardi) per azioni rivolte allo sviluppo e alla creazione di lavoro in maniera innovativa e sostenibile. Analogamente riteniamo importanti la prosecuzione e il rifinanziamento della Zona Franca Urbana fino al 2026 per dare certezze alle imprese che intendono investire e la prosecuzione del sisma bonus potenziato per le aree del cratere, prevedendone l’estensione anche agli interventi trainati e non solo ai trainanti. La Cna Marche proseguirà nelle prossime settimane il suo impegno in questa direzione, consapevole che ricostruzione e nuovo sviluppo debbono camminare insieme per la rinascita post-sisma e post-covid dell’Appennino”.