Confesercenti Terra di Barri e Fismo, la Federazione italiana settore moda, lanciano l’allarme rosso: “Accendere i riflettori sulla filiera della moda e chiedere alle istituzioni interventi concreti e immediati che fronteggino le tante difficoltà del comparto è di vitale importanza, pena la morte di migliaia di attività commerciali”. Le richieste hanno per mittenti sia il governo nazionale che quello regionale.
“Il calo degli acquisti è drammatico – lamenta Raffaella Altamura, presidente Confesercenti Terra di Bari – e il settore non si salva con la concessione di rimanere aperti come dispone l’ultimo decreto del governo perché il comparto funziona se è tutto l’indotto a camminare: la ristorazione, gli eventi, le feste, le cerimonie, gli spostamenti senza limitazioni tra Comuni e Regioni. Concedere ‘a metà’ significa raccogliere frutti ‘a metà”.
Nel trimestre estivo c’era stato un recupero per il settore del commercio: solo a settembre i consumi erano saliti del 13,9 per cento. Incremento comunque non sufficiente a riempire la cassa che, nel periodo gennaio/settembre, aveva lasciato sul terreno perdite dell’11,3 per cento.
“I negozi di vicinato – spiega Raffaella Altamura – in difficoltà per la concorrenza della vendita online e della grande distribuzione, sin da marzo stanno subendo ulteriori limitazioni senza, tuttavia, ricevere le giuste attenzioni, se non le primissime misure erogate dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate. Le altre agevolazioni, come l’accesso ai fondi di garanzia o ai finanziamenti regionali, costituiscono un ulteriore indebitamento. Questi interventi si sono dimostrati insufficienti e non hanno risolto i problemi degli imprenditori che, mentre devono continuare a pagare i canoni di locazione, si trovano nella condizione di dover effettuare gli ordini per la collezione autunno/inverno 2021, nell’incertezza di poter vendere la merce già in magazzino. Ecco perché, unendoci alla voce di FISMO Confesercenti, chiediamo al governo che gli aiuti vengano estesi anche a questa categoria fortemente penalizzata dal calo dei consumi e del fatturato”.
Sono state dunque formulate delle proposte all’attenzione della conferenza Stato-Regioni: finanziamenti a fondo perduto per il settore della distribuzione settore moda, finanziamenti a fondo perduto per i giovani imprenditori fino a 40 anni che investono aprendo nuove attività su marchi del made in Italy e su prodotti di selezione e di qualità provenienti dal resto del mondo, defiscalizzazione e sgravi contributivi per i dipendenti settore moda, formazione professionale, digitalizzazione ed ammodernato dell’intera filiera, abolizione imposte dirette ed indirette e tasse comunali relativamente ai mesi del lockdown, credito di imposta sul magazzino primavera/estate 2019. Tracciare un percorso di programmazione politico-sindacale della categoria, blocco dei titoli di credito, no ai protesti fino alla fine dell’emergenza, proroga degli sgravi fiscali sulle locazioni.
“Occorre intervenire, prima che sia troppo tardi, a supporto di tutte quelle attività in affanno e che rischiano di non riuscire a superare una seconda ondata di crollo dei consumi”, conclude la presidente di Confesercenti Terra di Bari.