Mafia, Lippolis (Giovani imprenditori del sud Confindustria): “Stato sempre al mio fianco”

“Il Mezzogiorno non è terra di nessuno. Me lo confermano continuamente i tanti amici imprenditori che ho convinto e convinco quotidianamente a investire al Sud. Il Sud ha enormi potenzialità e una grandissima ‘materia prima’: le risorse umane, grandissimi talenti che hanno voglia di mettersi in gioco per il proprio territorio. Ed è importante dirlo così come è importante non restare in silenzio e denunciare quando la malavita prova ad avvicinarsi alle nostre imprese”.

Queste affermazioni sono di Gabriele Menotti Lippolis, presidente dei Giovani imprenditori del sud e pugliesi di Confindustria e commissario di Confindustria Brindisi, in un’intervista all’agenzia stampa France Presse. Il numero uno aggiunge: Posso testimoniare che con me lo Stato è sempre stato al mio fianco. Lo Stato è più forte e solo tutti assieme sconfiggeremo le mafie”.

Lippolis è stato sentito da France Presse a proposito dell’inchiesta sul fenomeno delle mafie nel nostro Paese e dei rischi di infiltrazioni in tutto il mondo a causa della crisi economica conseguenza della pandemia.

“Quando sono stato contattato per parlare della mia vicenda all’inizio ho avuto qualche momento di esitazione perché si risvegliano momenti bui e complessi ma subito ho capito che non potevo tirarmi indietro. Raccontare quanto mi è accaduto e anche come lo Stato mi è stato vicino è un obbligo morale e anche un invito a tutti coloro che si sono trovati nella mia situazione a denunciare”.

L’agenzia francese ha intervistato pure il prefetto di Napoli, Marco Valentini, e l’autore di numerosi libri sulla mafia, Enzo Ciconte.

“L”articolo di France Presse ha il merito – dichiara Lippolis – di accendere i riflettori su un’emergenza che oggi passa in secondo piano a causa della pandemia mentre invece la lotta alle mafie deve essere una priorità per la politica e tutti noi. Un “cancro” che non è un problema solo del Sud ma che è la grande zavorra per lo sviluppo dei nostri territori. Anche perché, come ripeto sempre, il Paese non ripartirà se non ripartirà il Mezzogiorno. Un Mezzogiorno che deve tornare a essere una priorità nelle scelte strategiche della Politica, in un disegno integrato di sviluppo dell’intero Paese. Lo Stato, però non può permettersi il lusso di abbandonare a se stesse zone ad alta densità criminale senza un presidio adeguato. Così si mettono a rischio pezzi interi di economia legale e i servitori dello Stato che lavorano nelle forze dell’ordine. Servitori dello Stato, che ho avuto al mio fianco quando ho ricevuto minacce di estorsione. Il Sud, come ho detto a France-Presse, ha enormi potenzialità. Abbiamo imprese d’eccellenza, ma anche tantissimi giovani che vogliono avere la libertà di scegliere se tracciare il loro percorso in altre aree d’Italia, all’estero, o nei loro territori. Sono giovani capaci e pronti a mettersi in gioco. In condizioni spesso molto difficili, in tanti lo stanno anzi già facendo. Dobbiamo farlo per loro e per il futuro dei nostri territori”.

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