Le nuove imprese esistenti nel mercato si inseriscono nello stesso panorama con problematiche comuni: dalle problematicità di accesso al credito fino alla scarsa considerazione, per scelta o per disinteresse, delle opportunità offerte dalla finanza agevolata, per esempio. Colpa di una pianificazione errata o peggio di una mancanza di programmazione. Colpa di una ricerca fortissima di cose nuove ma senza staccarsi da un approccio localistico che poi sfocia in una cattiva gestione delle buone idee e delle risorse. C’è chi non ha saputo gestire in maniera appropriata i rapporti con gli istituti bancari. Ancora: analisi per gli investimenti realizzati in maniera superficiale oppure non adeguata alla reale idea di impresa che si andava ad intraprendere. Allora c’è bisogno di ricostruire idee, progetti e piani di investimento. Il commercialista, figura imprescindibile, ha bisogno di alleati e l’aiuto di un consulente ed un team multidisciplinare per rispondere alle esigenze dei propri clienti. Come Gianfranco Sanna, amministratore delegato della Restart Consulting srl. A 35 anni vanta un profilo internazionale che oggi l’ha riportato nel territorio dove è cresciuto facendo un percorso largo: Master a Bologna, lavoro a Bruxelles, l’esperienza con Google nell’ambito del progetto “distretti industriali sul web” fino ad arrivare a “zappare nel deserto” in Sardegna, sposando un’idea solo all’inizio romantica, che poi si è rivelata il trampolino di una carriera partita dal distretto industriale del sughero tra Calangianus e Tempio Pausania. Perché il pur valido made in Sardinia a volte è stretto e allora è con il made in Italy che si trova la giusta collocazione in prospettiva internazionale.
Il percorso di Gianfranco Sanna gli ha permesso di sviluppare un background internazionale, fatto di relazioni sul territorio regionale e nazionale, ma anche all’estero, fatto di conoscenza dei mercati finanziari, fatto di preparazione in tema delle politiche comunitarie e sulla finanza agevolata oltre che sull’accesso al credito. È uno di quelli che sanno quel che vuole: l’ha dimostrato quando è andato via un attimo prima di mettere la firma su un progetto alberghiero che lo vedeva protagonista ma che non lo convinceva appieno perché i suoi numeri parlavano in negativo, anche se ci aveva creduto. Quando gli chiesero: “Ma tu vuoi fare l’imprenditore?”. Non era quella la sua vocazione, “Farò qualcos’altro” disse, senza però andare troppo lontano da un ambiente in cui oggi si ritrova a porre lui quella domanda, e soprattutto ad aiutare chi lo vuole fare per davvero.
Ognuno ha la sua strada e i suoi tempi “Io ho seguito la mia predisposizione” confessa Sanna con il tono di chi sa il fatto suo. È sicuro e non lo nasconde. Gli piace coniare termini, che però non restano solo parole, ma diventano azioni, progetti, imprese: “Io startuppo” coniuga con un sorriso quel modo di dire che c’è alla base di un’idea nuova e lo traduce con una serie di operazioni che non sono altro che la sua offerta: rilanciare. Nuove e vecchie imprese che hanno bisogno di essere reinventate oppure cui bisogna reinventare il mercato dove operano. Crisi di idee, mancanza di capacità di destreggiarsi nella gestione, nell’accesso al credito, nei rapporti con le banche e perfino nell’analisi degli investimenti. Il commercialista ha bisogno di un braccio destro che veda oltre la sua quotidianità, “combattiamo e lavoriamo su due piani diversi, loro su una parte importante ma circoscritta della vita aziendale, io su tutto il resto” – spiega Gianfranco, maglione rigorosamente blu e camicia a righe – “perché se poi non va come ci si aspettava la perdita sarà dei mancati guadagni più le spese e gli investimenti fatti”. Ecco quindi che c’è bisogno di chi abbia il background tale da ispirare fiducia e affidare i propri sogni. Quel consulente capace di verificare bene il mercato, che conosce e sa come accedere agli strumenti istituzionali “che unisce i puntini” aggiunge Gianfranco, perché spesso le idee sono buone ma confuse, i soldi ci sono ma vengono spesi male, le risorse umane mal impiegate.
C’è bisogno di trovare soluzioni. O perfino di crearle se non esistono. Ecco cosa fa la Restart Consulting srl e il tuo team. Grandi e piccole, vecchie e nuove imprese, idee nuove ed innovative o prodotti tradizionali: il minimo comune denominatore è spesso uno solo “il localismo e l’incapacità di uscirne. A meno che non ci si faccia aiutare. Il mondo oltre il capannone del vicino, che sembra l’unico concorrente cui badare, è ricco di insidie ma anche di opportunità. Bisogna rivolgersi a chi riconosce e sa evitare gli ostacoli e allo stesso tempo vede e sviluppa potenzialità e competenze. Ricostruire, ripartire. La parola d’ordine del momento, dopo le macerie del 2020, è senza dubbio Restart.
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