Anche i non residenti in Italia possono ottenere il Superbonus 110 per cento. È sufficiente, infatti, il possesso della rendita catastale, che è astrattamente assoggettabile all’Irpef. Insomma, pure un residente in Germania, Francia piuttosto che Spagna può fare lavori sull’immobile di sua proprietà e ottenere il bonus, ecobonus o sismabonus che sia. Lo prevede il Decreto Rilancio, su cui l’Agenzia delle entrate ha fatto chiarezza.
Detenere o possedere l’immobile, con contratto di locazione, in assenza di altri redditi imponibili in Italia, non dà invece la possibilità di ottenere l’agevolazione fiscale sui lavori fatti o da fare. Questi ultimi, dunque, non possono esercitare l’opzione dello sconto in fattura o della cessione di credito. Se invece il palazzo oggetto del contendere è di proprietà della persona fisica non residente nel nostro Paese, allora esiste la possibilità di usufruire dello sconto fiscale.
Si tratta di una possibilità che stimola anche i non residenti in Italia a investire nel nostro Paese. Naturalmente l’immobile deve superare tutti gli altri ostacoli per dirsi compreso nel superbonus: i lavori e la spettanza del credito dovranno essere attestati e vistati da professionisti indicati dalla norma. A questo punto, il cittadino tedesco o spagnolo potrà scegliere di effettuare lavori di riqualificazione energetica o sismica dell’edificio ubicato in Italia se vorrà.
Se agli interventi per i quali spetta il superbonus del 110 per cento vengono affiancati anche lavori suscettibili di produrre l’agevolazione in misura inferiore (50 o 65 per cento), anche su questi il residente potrà utilizzare la cessione o lo sconto in fattura, ricorrendo alle disposizioni di cui all’articolo 121 del dl 34/2020.