Turismo in Lombardia: da sfruttare quello di prossimità

A livello nazionale il 2020 è molto duro dal punto di vista turistico. Secondo le previsioni, ci sarà un calo del 44%, vale a dire 51 milioni di visitatori in meno. Di questi, 35 milioni sono stranieri (-55%), 16 milioni italiani (31%). Per gli arrivi internazionali, rispetto al 2019, la città di Milano avrà un calo del 58,5%, quella di Bergamo del 49,6%.

Secondo la rilevazione di Confartigianato Lombardia, fatta a fine maggio su più di 2 mila imprese piccole e micro, nel bimestre aprile – maggio il fatturato è calato (a 52,7% da 61,3%) rispetto alla media per le MPI che intercettano una significativa domanda turistica. I settori con una maggiore presenza di MPI che intercettano la domanda turistica sono Trasporto persone (88,5%), Alimentari (47,2%), Comunicazione: grafici e fotografi (41,5%), Rosticcerie/cibi da asporto e ristorazione (40,0%), Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia (35,0%), Moda – tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria (27,5%) e Legno-arredo (20,0%).

Alla fine del II trimestre 2020 in Lombardia le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 31.994, pari al 13,3% dell’artigianato totale e danno lavoro a 84.726 addetti. Nei Trasporti ci sono 7.956 imprese (24,9% del totale), poi Abbigliamento e calzature con 6.858 imprese (21,4%), Altre attività manifatturiere e dei servizi con 6.137 imprese (19,2%), Ristoranti e pizzerie con 5.040 imprese (15,8%), Agroalimentare con 3.890 imprese (12,2%) e Bar, caffè, pasticcerie con 1.976 imprese (6,2%). A livello provinciale più alte incidenze dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato provinciale si rintracciano per Milano (18,5%) e Mantova (13,8%).

Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia, dice: “In questa estate gioca e giocherà un ruolo chiave il turismo di prossimità, caratterizzato dalla presenza quasi esclusiva di turisti interni, di vacanze a poca distanza da casa verso mete sicure, raggiungibili con i propri mezzi e per periodi di tempo più limitati. Uno scenario in cui il “saper fare” artigiano diventa una componente essenziale del fattore attrattivo del territorio, attore dell’offerta che viene dal territorio stesso e protagonista dell’introduzione del concetto di turismo esperienziale: in questo senso le nostre imprese hanno la possibilità di contribuire in modo significativo a ridare vitalità alla brand destination reputation lombarda. La loro diversa specializzazione permette di mettere in rete realtà differenti, in una logica di promozione integrata e flessibile, che contempli sia le imprese della ricettività, sia quelle in grado di elevare il livello di attrattività per specificità produttive, come la moda e design, enogastronomiche, dei servizi e culturali. Se è poi vero che uno dei fattori fondamentali per attrarre e ricostruire la domanda turistica sarà la componente umana e relazionale, la narrazione del saper fare” artigiano diventa occasione preziosa per raccontare le tradizioni, il tessuto sociale e culturale di una comunità. Ci auguriamo che, nonostante le evidenti difficoltà, le nostre imprese sapranno mettere a sistema le loro competenze e la loro esperienza per continuare a fare della Lombardia una meta turistica attraente ed attrattiva”.

Gli ultimi dati Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi posizionano la Lombardia quinta in Italia nel periodo luglio – settembre 2019, con più di 13 mila presenze. A precedere la regione ci sono Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Le presenze nei mesi estivi sono poco più di un terzo (34,4%) del numero totale di presenze in regione nell’anno (più di 40 mila). Mediamente, in Lombardia, il 66,4% delle presenze tra luglio e settembre è appannaggio degli stranieri, gli italiani sono il 33,6%. Tra i primi 10 Paesi di provenienza dei turisti stranieri – Germania, Regno unito, Stati Uniti, Paesi Bassi, Francia, Svizzera, Cina, Russia, Spagna e Belgio – per alcuni dei quali sono ancora vigenti limitazioni.

Mentre i turisti italiani che visitano il territorio lombardo nel 66,5% provengono da fuori regione e nel 33,5% dei casi sono lombardi. Le province lombarde per cui si rileva un maggior numero di presenze nel periodo estivo sono Brescia con 4 milioni 927 mila presenze, Milano con 3 milioni 972 mila presenze, Como con 1 milione 539 mila presente e Sondrio con 962 mila presenze.

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