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I nodi arrivano al pettine: le Coop europee dimezzano il fatturato una su quattro. Grave preoccupazione per la tenuta dei posti di lavoro nel Vecchio Continente

di Marcello Guerrieri
30/07/2020
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Fatturato dimezzato in più di 1 impresa su 4 (28%) nel periodo compreso fra il lockdown e l’estate 2020, la prima dell’epoca coronavirus. E’ quanto emerge da un monitoraggio dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento agli ultimi dati Istat sul lavoro che indicano che da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di circa 600 mila unità. In uno scenario di questo tipo destinato ad aggravarsi in autunno – sottolinea Uecoop – è necessario attivare al più presto il piano di rilancio del Governo con le risorse del Recovery Fund europeo.

La situazione economica delle imprese – evidenzia Uecoop – aveva già registrato qualche frenata all’inizio del 2020 ma le conseguenze della pandemia hanno appesantito i bilanci con perdite sul giro d’affari che hanno toccato picchi del 60% tanto che – sottolinea Uecoop – più di ¼ delle imprese (28%) denuncia problemi di liquidità legati sia ai pagamenti da ricevere per servizi o forniture sia alla necessità di garantire il saldo degli stipendi ai dipendenti o gli anticipi della cassa integrazione. Anche se per il 44% delle cooperative – continua Uecoop – la difficoltà maggiore è legata alla burocrazia sia per quanto riguarda le pratiche amministrative che per quelle fiscali.

Per la competitività delle imprese e per una vera ripartenza del Paese è necessario – evidenzia Uecoop – alleggerire il carico burocratico che rallenta l’attività e quindi la reattività del sistema produttivo senza però prescindere da trasparenza, correttezza, rispetto delle regole e delle procedure. L’eccesso di burocrazia frena la capacità di imprese e cooperative di crescere e sviluppare economia e occupazione anche per i giovani e per le donne in un momento in cui il Paese – continua Uecoop – ha bisogno di servizi sempre più qualificati che privilegino la dimensione comunitaria e di prossimità: dalla sanità ai trasporti, dall’assistenza agli anziani e alle persone con problemi di inclusione, fino ai servizi educativi e scolastici.

In questi ambiti – spiega Uecoop – operano già migliaia di cooperative sociali che supportano le necessità di oltre 7milioni di famiglie e che, nonostante la pandemia da coronavirus, hanno continuato a prendersi cura degli anziani e dei soggetti più deboli anche in collaborazione con gli enti locali. Per questo – conclude Uecoop – è necessario incrementare i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni migliorando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione per non mettere a repentaglio i bilanci delle imprese e i posti di lavoro.

Tags: burocraziacooperativeCoronaviruseuropaUecoop
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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