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Teti Aqe si prepara a rivoluzionare il sistema della depurazione con la tecnologia Oblysis Raffaele Garau è l’amministratore unico della società di Cagliari che cambierà la depurazione classica delle acque civili e industriali andando a risolvere il problema dello smaltimento dei fanghi diminuendone la produzione, dimezzando i costi energetici e, senza modifiche strutturali, moltiplicando la capacità di trattamento.

di Redazione
06/07/2020
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Venti anni di esperienza nella gestione dei rifiuti hanno portato la società Riverso a conoscere molto bene il problema dello smaltimento dei fanghi provenienti dagli impianti di depurazione. Un anno fa, da una costola della holding, è nata Teti Aqe che ha fatto della sua “giovinezza” la sua forza, portando in breve tempo la rivoluzione che cambierà per sempre il processo di depurazione grazie alla commercializzazione del brevetto Oblysis. Ecco perciò il nome perfetto per una società che rischia di diventare il simbolo di un cambiamento epocale: Teti. Che per la mitologia greca era la dea della metamorfosi, la più bella delle Ninfe discendenti da Oceano. Capita spesso che si usi in maniera forzata il termine “rivoluzione”, mentre in questo caso è davvero così. “Oblysis può permettersi di esserlo perché risolve il problema a monte” – dichiara l’Amministratore delegato Raffaele Garau – “Non esiste il problema dello smaltimento dei fanghi di supero se non si producono. La nostra tecnologia consente di ottenere un processo depurativo più stabile. In sostanza abbiamo cambiato il processo e abbiamo ottenuto un risparmio su tutto”.

Per decenni la depurazione delle acque si è basata sull’utilizzo di fanghi attivi, che alla fine del processo lasciavano in eredità uno smaltimento difficile e pericoloso. Spesso vietato, talvolta dirottato altrove: un problema mai risolto ma sempre e solo aggirato, rimandato. “È chiaro che lo sviluppo della tecnologia non è rimasto fermo, ma quello che si è riusciti a ottenere negli ultimi decenni sono solo delle riduzioni, delle diminuzioni, tutti hanno cercato una soluzione all’interno del problema” sottolinea l’Amministratore di Teti Aqe. La scoperta fatta circa un anno fa è andata invece a rovesciare il paradigma: “Le precedenti soluzioni non erano stabili, impazziva la maionese” spiega con una battuta l’ingegner Garau, “Con Oblysis si è riusciti a cambiare il processo”.

 

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Il percorso fatto dalla società di Cagliari ha portato a una serie di vantaggi che travolgono con una forza dirompente tutto quello che il mondo della depurazione fino a ieri conosceva. La tecnologia Oblysis si basa su quattro pilastri: una riduzione dei consumi energetici oltre il 50 per cento, diminuzione della produzione dei fanghi di supero a più del 50 per cento, incremento delle prestazioni degli impianti e moltiplicazione della potenzialità degli impianti. “La nuova tecnologia non ha bisogno di alcun intervento strutturale” semplifica l’Au, che precisa inoltre che: “Oblysis è un processo a flusso continuo con maggiore semplicità costruttiva, facile applicabilità a impianti esistenti e minori necessità di controlli e automazioni di processo”.

I destinatari della nuova tecnologia sono gli impianti pubblici e privati: “La vera sfida, per assurdo, è superare la cautela che caratterizza questo settore, specie quando si parla di grandi cambiamenti” – ammette Garau – “Ma ce lo aspettavamo vista la portata del brevetto che abbiamo in esclusiva per l’Italia. Magari a sollevare domande sono proprio i punti di forza dell’innovazione visto che si parla di “Nessun intervento sulle strutture, nessuna modifica dei circuiti idraulici e nessun intervento nelle apparecchiature” puntualizza l’ingegnere di Teti che aggiunge: “Senza dimenticare che si può moltiplicare la capacità di trattamento visto che è sufficiente una vasca ma ci sono impianti che ne contano anche due o tre”. Infine quello che potrebbe sembrare il nodo cruciale si rivela, probabilmente, la carta vincente del progetto e della diffusione della nuova tecnologia Oblysis: “La nostra proposta di collaborazione prevede costi bassissimi circa installazione, sviluppo, avvio e stabilizzazione di Oblysis” dichiara l’Ingegner Garau” – “e siamo talmente sicuri del risultato che proponiamo una formula di partnership dove il nostro guadagno deriva dal grande risparmio che ci sentiamo di garantire rispetto alle tecnologie precedenti”.

Di questi tempi, quando è necessario ripartire, crescere e migliorare, Oblysis segna l’alba di una rivoluzione, con una garanzia ribadita dai vertici della società sarda: “Non vi lasceremo mai in cattive acque”.

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Leggi anche Teti Aqe: “La soluzione al problema dello smaltimento dei fanghi della depurazione è molto semplice: basta non produrli”.

Leggi l’approfondimento Ansa Teti Aqe cambia il paradigma della depurazione delle acque con Oblysis

Visita il Sito Teti Aqe

Tags: Raffaele GarauSardegnaTeti AqeTeti Aqe Raffaele Garau
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Corriere dell’Economia è il portale informativo che ospita articoli di interesse settoriale e territoriale per operatori economici, enti e istituzioni che desiderano comunicare ai loro pubblici i contenuti inerenti la propria attività e organizzazione.

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