La Ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?
“La ripartenza è stato ottima, anche parlando del mio settore lavorativo, le persone sono state in casa e nel mio campo c’è stato un incremento lavorativo, poi dipende da azienda ad azienda. Marzo e aprile non sono stati mesi positivi, mentre a giugno si è visto un po’ di risveglio”.
Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa suggerirebbe?
“C’è stata molta confusione relativa ai protocolli di sicurezza. I guanti non sono più obbligatori, mentre le mascherine in alcune Regioni sono obbligatorie e in altre no. Questo non aiuta la popolazione italiana”.
Quali timori sente, quali progetti?
“Timori molti, anche se sotto un punto di vista sanitario faccio parte di una Regione che è stata colpita in maniera poco veemente dal Covid-19. Il mio pensiero va ai miei colleghi lombardi che si trovano a lottare su più fronti”.
Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?
“Ai miei colleghi del settore, gestori telefonici, dico che le dinamiche in campo economico che c’erano prima, almeno per un anno, non ci saranno più. I profitti attuali non possono avvicinarsi a quelli degli anni passati. La mia proposta è quella di star vicino alle persone, magari togliendo alcune penali contrattuali, però mi rendo conto che è impossibile”.
Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
“E’ una bella domanda ride (ndr). Non è un periodo facile, però, rispondo con un punto interrogativo”.
La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?
“La mia speranza è relativa alla sparizione del Virus. Mi auguro che al più presto si possa tornare ad una vita normale in tutti i campi: sia quello privato che in quello lavorativo”.