L’apicoltura di Comunità di Castel del Giudice trova un sostegno finanziario

Microcredito a tasso agevolato per coloro che vogliono intraprendere un percorso in apicoltura. Grazie al progetto Apiario di Comunità di Castel del Giudice, che oggi unisce più di 30 neoapicoltori e apicoltrici impegnati nel prendersi cura di circa 15 milioni di api italiane autoctone sul territorio appenninico dell’Alto Molise e del vicino Abruzzo, la Banca di Credito Cooperativo di Roma ha creato un nuovo prodotto finanziario che permette di sostenere le imprese apistiche e consente a quanti hanno intenzione di diventare apicoltori di poter avere uno strumento utile a disposizione. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato e procedure riservate che la Banca ha voluto creare per accompagnare progetti che investono sullo sviluppo del territorio, con un occhio di riguardo per le aree interne, concepite come laboratori di crescita per l’intero Paese. Un’opportunità che mette insieme la sostenibilità ambientale, grazie allo straordinario lavoro di impollinazione e di salvaguardia della biodiversità svolto dalle api, e la sostenibilità economica, grazie alla creazione di nuove opportunità occupazionali date dall’apicoltura. L’auspicio è che il progetto possa ancora crescere nel futuro coinvolgendo fino a 70 persone, in quanto la Banca ha nel suo budget altre risorse da mettere a disposizione.
«La sostenibilità ambientale e le politiche di sviluppo del territorio – spiega il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile – devono andare di pari passo con la sostenibilità economica. Come avviene con l’Apiario di Comunità, un progetto divenuto luogo di formazione agricola e ambientale, di socialità, di impresa sociale, di gestione sostenibile del territorio, ma anche un punto di partenza per creare nuova imprenditorialità». Il  Comune di Castel del Giudice ha contribuito tramite un finanziamento pubblico all’acquisto dei materiali apistici e delle arnie per l’installazione del primo apiario vicino al meleto biologico, dove si è svolta la formazione nel 2019. Ora 30 nuovi apiari sono dislocati tra l’Alto Molise e l’Abruzzo.
«L’Apiario di Comunità – spiega Riccardo Terriaca, esponente del Gruppo Volape che si occupa della formazione e progettazione – è espressione di un’economia locale che contraddicendo tutte le logiche economiche basate sulle grandi economie di scala, porta alla ribalta il concetto che “piccolo è bello e fattibile, se costruito insieme”. Un risultato di democrazia economica perché l’intero progetto si regge sul concetto che il valore dell’iniziativa è generato dalla partecipazione, intesa nel senso quantitativo (ore di impegno) e qualitativo (know how conferito), non dal capitale investito». La Banca di Credito Cooperativo di Roma ha dimostrato più volte di essere vicina ad iniziative che lavorano concretamente allo sviluppo territoriale, dando prova di come le banche locali abbiano una funzione fondamentale per le comunità di piccoli borghi di montagna, come Castel del Giudice, dove la partecipazione diretta della cittadinanza alle scelte di sviluppo, la trasformazione di ogni debolezza in forza, la valorizzazione delle qualità ambientali del territorio, hanno costruito un modello di governance innovativo. Nelle riuscite operazioni di azionariato popolare che hanno portato alla creazione della RSA, del meleto biologico Melise e dell’albergo diffuso Borgotufi, la Banca ha assunto un ruolo di accompagnamento importante.
In piena fase 2 dell’emergenza Covid19, dalla partecipazione integrativa dell’ente pubblico (il Comune di Castel del Giudice), dei corpi intermedi (il Gruppo Volape) che ha svolto le attività di formazione, di associazioni ambientaliste (come Legambiente Molise promotrice del progetto dell’Apiario di Comunità), dell’istituto di credito (Banca di Credito Cooperativo di Roma) e dei cittadini della comunità, si aprono nuove aziende che si insediano anche per la tutela dell’ambiente. «La nostra esperienza – conclude il sindaco Lino Gentile – continua a dimostrare concretamente che la missione aziendale della Banca di Credito Cooperativo di Roma è quella di creare sviluppo procedendo con pratiche etiche e ciò rappresenta  l’elemento che legittima il ruolo che la Banca stessa sta avendo nel nostro territorio: una straordinaria occasione che certifica che è possibile che un istituto bancario possa contemporaneamente  perseguire  il proprio interesse prevalente e contestualmente contribuire a migliorare la qualità della vita degli abitanti del territorio in cui è inserito».

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