Durante la riunione della Commissione d’inchiesta della Giunta umbra, dal titolo ‘Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti’, si è parlato di istituzione di un Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità e si è condivisa la mozione della minoranza che impegna la Giunta a coordinare le azioni delle istituzioni per una efficace vigilanza contro le infiltrazioni mafiose nel periodo post-covid.
Sul primo punto c’è stata decisione unanime del riavvio dell’Osservatorio. Il presidente Eugenio Rondini ha specificato: “Priorità a strumenti che, come l’Osservatorio, possano iniziare a fornirci un quadro sempre più definito della situazione, per metterci in condizione di operare in maniera documentata”. L’ex presidente Walter Cardinali ha fatto sapere che l’Osservatorio umbro, operativo dal 2012, è “uno strumento estremamente innovativo a livello nazionale”. Pertanto, la sua riattivazione “è opportuna in una fase economico-sociale terribile come questa post-covid, che potrebbe rappresentare per le mafie un’occasione di allargare la propria presenza facendo leva sulle fragilità di imprese, aziende e cittadini”.
Ci sono anche difetti, come l’attuazione della legge sull’utilizzo dei beni confiscati, una delle più avanzate a livello internazionale, ma fortemente carente in Umbria per l’utilizzo e la gestione dei beni confiscati nella regione. Ci sono decine di beni che non vengono utilizzati “per inerzia, indifferenza, problemi procedurali”. Altro punto debole, secondo Cardinali, l’informazione che non darebbe uno spazio “adeguato e perdurante” alla realtà della criminalità organizzata e mafiosa in Umbria.
Nella regione la presenza della criminalità organizzata è importante, con la ‘ndrangheta in particolare. L’attività di verifica viene svolta dai soggetti che operano nell’Osservatorioo: Anci Umbria, Libera Umbria, Libera Informazione Umbria, Legambiente, Sos Impresa, Cittadinanzattiva, Cisal, Coldiretti Umbria, Confartigianato imprese Umbria, Confindustria Umbria, Abi, Confcommercioo, Cgil-Cisl-Uil, Confcooperative. Secondo l’ex presidente della Commissione, si potrebbe allargare la presenza anche ai rappresentanti delle professioni.