Dal territorio Alto Vicentino, cuore del laborioso NordEst dove operosità e propensione all’innovazione sono scritti nel DNA, prende il via “Chi ha paura del 5G?”, ciclo di tre incontri sulla discussa rete cellulare di nuova generazione, promosso dal Comune di Schio con il Distretto Scienza e Tecnologia, curato e condotto dal manager e giornalista Luca Fabrello.
«Il dibattito sul 5G è molto esteso e complesso e spesso affrontato con eccessiva faciloneria sia dai sostenitori che dai detrattori – spiega Fabrello -. Il desiderio di dare informazioni qualificate, stimolare il dibattito e affrontare seriamente gli aspetti salienti della faccenda ci ha spinto a identificare tre filoni: tecnico, sanitario e dei servizi innovativi. Riteniamo fondamentale che l’opinione pubblica venga aiutata a costruirsi un’opinione ascoltando una pluralità di punti di vista. Le fake news che spopolano in rete su ogni argomento dello scibile servono solo a generare confusione».
Vista la portata della materia e il ricco parterre di ospiti previsto nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, la rassegna veneta è destinata ad assumere respiro nazionale. Si inizia giovedì 11 giugno alle 18 trattando il 5G dal punto di vista tecnico e normativo con Marzia Minozzi, responsabile nazionale regolamentazione e normativa Assotelecomunicazioni – Asstel, Alfio Turco, esperto in elettromagnetismo ambientale, e Laura Belleri di ARPA Veneto, organismo deputato al monitoraggio dei siti e alle misurazioni dei livelli di emissione. Nel secondo incontro, giovedì 18 giugno alle 20, si parlerà di 5G dal punto di vista sanitario con esponenti dell’Istituto Superiore di Sanità, CNR, ENEA, Politecnico di Milano, Associazione Italiana Medici per l’Ambiente e centro di ricerca sul cancro dell’Istituto Ramazzini di Bologna. Il 25 giugno alle 20 calerà il sipario dopo aver cercato di capire quali ricadute 5G e servizi innovativi possono riservare per giovani, territorio e Pubblica Amministrazione.
«Siamo convinti sia fondamentale offrire la possibilità alla cittadinanza di informarsi correttamente su un tema così dibattuto – spiega l’assessore alle politiche ambientali del Comune di Schio, Alessandro Maculan -. Come Comune ci stiamo preparando all’arrivo del 5G approfondendo possibilità e criticità che questo sistema porta con sé, con l’obiettivo primario di tutelare la salute delle persone».
Sullo scontro tra fazioni che infiamma i giornali ed il web, Fabrello stigmatizza: «Non nasce certo col 5G: in Italia il problema degli arroccamenti negazionisti e complottisti è qualcosa cui assistiamo da lustri su tanti fronti; evidentemente è un modo di agire poco costruttivo, ove alla fine a rimetterci è proprio quella scienza cui tutti dichiarano amore. A mio avviso, l’idea che evoluzione tecnologica e tutela della salute debbano per forza contrapporsi è sbagliata: da una parte va riconosciuto che la tecnologia, come tutte le azioni evolute dell’uomo, è una perturbazione, e come tale ha effetti da approfondire; dall’altra bisogna ammettere che l’innovazione può migliorare la vita, se usata con intelligenza e con la consapevolezza che il rischio zero non può esistere».
I tre incontri di “Chi ha paura del 5G?” saranno trasmessi in diretta sulle pagine Facebook e YouTube di Comune di Schio e Distretto Scienza e Tecnologia. Per gli ascoltatori sarà possibile interagire con gli ospiti ponendo le proprie domande attraverso le piattaforme online.