Il titolare di La Tetteria di Bari: “I miei clienti sono del settore ristorazione dove ci sono stati cali di fatturato fino all’80%, la preoccupazione è tanta”
La ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?
C’è una sensazione di paura generalizzata per il futuro, nella ristorazione e bar stiamo parlando di un calo del 60/70% e rifornendo soprattutto i ristoratori subisco di riflesso questo calo profondo. Pensi che alcuni miei clienti che operano nella Bari Vecchia, a seguito del blocco degli attracchi delle navi da crociera e quindi afflusso di turisti, hanno avuto perdite fino all’80% del loro giro di affari.
Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa Suggerirebbe?
Troppe incongruenze e contraddizioni ma per la situazione che si è creata non mi sento di additare colpe al Governo o alla Regione, hanno fatto le scelte sui dati che possedevano.
Quali timori sente, quali progetti?
Il timore più grande è conseguenza dei miei investimenti che feci prima del Coronavirus per un nuovo laboratorio dove ho investito i miei risparmi, quindi ho paura di dover ridimensionare il mio business. Sto dirottando verso il take-away mentre fino ad ora ero solo grossista che rivendeva a bar e ristoranti.
Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?
Non ho molto da dire, forse spingere sull’online, anche se stiamo parlando di un settore che conosco relativamente poco.
Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
Punto interrogativo sicuramente, la situazione è molto difficile e quindi i dubbi sono tanti.
La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?
L’augurio più grande è che si torni ad una normalità e che l’economia riparta prima possibile. C’è un clima di paura ed ansia che non ci aiuta. Ho 35 anni e ho fatto delle scelte professionali importanti quindi la speranza in ogni caso c’è.
