Salvatore Bianco: “Troppe falle nel decreto rilancio, pochi aiuti alle piccole e medie imprese”

L’amministratore di S.B. Prefabbricati: “Spero che il Governo sblocchi i cantieri per far ripartire presto il lavoro di tante imprese del nostro settore”

La ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?

È stata dura, lo è ancora a distanza di due settimane dalla riapertura. Il perso è perso, il rilancio così come tanto atteso e sponsorizzato dallo Stato, ha trovato falle e poco ha aiutato concretamente le piccole e medie imprese.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa Suggerirebbe?

Ritengo che il protocollo per le aziende come la mia sia equo, nota dolente è stato l’esborso economico a carico delle stesse, pur consapevoli del fine per il quale dovevano attuarlo che era il rispetto della sicurezza per i lavoratori e per i clienti.

Il mercato dei DPI non ha avuto un calmiere sin dall’inizio della pandemia, e i prodotti facilmente disponibili prima sono diventati oggi materia rara, portando l’arricchimento inaspettato e repentino ad alcuni e il depauperamento dei molti.

Non tralasciando la responsabilità a carico dei datori di lavori, che nel “Decreto Cura Italia” qualifica il contagio come un infortunio. Difficile dimostrare che l’infezione sia avvenuta in “occasioni di lavoro” tutt’altro semplice la questione.

Quali timori sente, quali progetti?

Timori tanti, vuoi per incertezza dei tempi, vuoi per insolvenza dei tanti, sicuramente i mesi che verranno saranno connotati da indecisione per i progetti futuri ad oggi potremmo realizzare lavori che erano già in cantiere prima di tutta questa emergenza.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?

L’uomo per sua natura ha spirito di adattamento, per ciò confido nel fatto che avremo forza e coraggio e determinazione ad andare avanti, spero che il governo “sblocchi i cantieri” e arrivi lavoro alle tante aziende che operano nel settore come il nostro dove il know-how sviluppato prima non sia perso, e diventi invece valore economico e grande potenziale.

Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei consumerebbe con u un punto esclamativo o con quello interrogativo?

Ce la faremo se tutti noi saremo rispettosi delle regole. Il Covid-19 rimette la palla al centro su cosa tutti noi siamo chiamati a fare. La pandemia può sviluppare potenzialità della nostra società che credevamo non possedessimo più o del tutto assenti.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?

Auspico per tutti noi che il mondo scientifico arrivi a fermare il virus in tempi brevi, che l’esperienza appena fatta non sia solo un ricordo ma sia da insegnamento per i posteri.

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