L’emergenza Coronavirus ha portato ad una crisi economica senza precedenti nel nostro Paese. Solo nel primo trimestre del 2020 il PIL italiano ha registrato un -4,7 %; la produzione industriale ha avuto un crollo record del -29,3 % e l’export un calo del -13,5%.
Ad averne subito maggiormente le conseguenze, oltre che a livello sanitario, è stata la Lombardia. L’economia lombarda ha infatti subito un drastico calo. A tre mesi dallo scoppio dell’epidemia a Codogno, sul giornale “Genio & Impresa” è stato pubblicato un report fatto dal Centro Studi Assolombarda. L’analisi segna un calo della produzione a marzo del -35% rispetto all’anno precedente e ad aprile del -45%. Per comprendere l’andamento delle attività produttiva, lo studio si è concentrato sul consumo dell’energia elettrica: in Lombardia una domanda così bassa di energia elettrica non si vedeva dagli anni ’90 (marzo -16% e aprile -20%).
In questi due mesi si è anche registrato un calo del traffico merci nell’aeroporto di Malpensa; Anche con riferimento agli spostamenti delle persone, sia sulle tangenziali milanesi sia in città, la riduzione a marzo e aprile è molto significativa: gli indicatori convergano verso un -70% circa a marzo, e un -75-85% ad aprile.
Nonostante permanga una situazione negativa, con l’inizio della fase 2, coincidente con le graduali riaperture dal 4 maggio, nel Paese il trend di domanda dell’energia elettrica ha avuto una flessione del -12% ( rispetto al -22% coincidente con il periodo del lockdown). Anche sugli spostamenti si è rilevata una leggera flessione.
In questo periodo di piena fase 2/post-emergenza è necessario puntare l’attenzione sull’entità e la velocità della domanda, sia nel nostro Paese che all’estero.