Tosti (Cassa edile di Perugia): “Bonus ristrutturazione sembra molto interessante”

Il settore edilizio umbro è in attesa di conoscere il contenuto del Decreto del Governo che dovrebbe contenere anche importanti novità come il bonus ristrutturazione. A confermarlo è Roberto Tosti, presidente della Cassa edile di Perugia: “Non è ancora chiaro se riguarderà solo le caldaie e allora varrà esclusivamente per gli impiantisti. Se non avrà limitazioni, il 110 per cento è molto interessante rispetto ai precedenti bonus. A nostro giudizio, a una prima lettura, ci sembra che manchi la parte sullo snellimento delle procedure burocratiche. Ma ripeto: ci pare un decreto molto interessante”.

Un settore, quello dell’Umbria, che si trova in crisi da diversi anni. Il coronavirus è stata solo la mazzata finale. Ecco perché una boccata d’ossigeno sarebbe quanto mai importante e attesa. “La congiuntura sfavorevole è iniziata nel biennio 2007-2008, fino a quella data c’era stata un’espansione. Consideriamo che nel 2008 avevamo 13.500 lavoratori e 5.500 imprese presenti, nel 2017 siamo passati rispettivamente a 5.500 e 1.400: un vero e proprio crollo. Uno sfacelo totale. Quello che è mancato è stata la programmazione, non si interviene neanche sulle manutenzioni. A soffrire sono state in particolare le grandi imprese che non hanno potuto fare programmazione. Se nel 2008 l’Umbria aveva 14 imprese con più di 50 dipendenti e due sopra ai 100 dipendenti, oggi siamo a una sola impresa sopra ai 50 dipendenti”.

Eppure, qualche segnale di rilancio, prima della pandemia, si era visto: “Sì, dal 2017 in poi ci stavamo pian piano riprendendo, seppure con un tessuto produttivo notevolmente cambiato, composto ora da aziende molto piccole, al massimo di 3-4 dipendenti. Questa mazzata non ci voleva. Abbiamo calcolato una perdita del 15-20 per cento quest’anno”. Neanche la ricostruzione post-terremoto del 2016 aveva dato sufficiente verve alle aziende: “Possiamo parlare di slancio a rilento, ancora una volta a causa della lentezza burocratica. Dal 2016 a oggi si sono susseguiti quattro commissari alla ricostruzione e un centinaio di ordinanze. Ma i lavori finiti si contano sulle dita delle mani”.

Tornando alla pandemia e al lockdown, Tosti ammette: “Gli associati sono spaesati. Noi siamo un ente bilaterale, ovvero si siedono allo stesso tavolo datori di lavoro e sindacati, che fa assistenza. In questo periodo abbiamo continuato a garantire servizi come la certificazione di regolarità e di congruità operativa. A livello nazionale è stato fatto un grande sforzo finanziario. Sono stati pagati gli accantonamenti per le ferie e gli scatti d’anzianità, solitamente conferiti a giugno: 5 milioni di euro tra 6.500 soggetti; per le imprese sono stati pagati 150 mila euro di indennità di malattia. Sempre per le imprese, sono stati posticipati al 31 maggio i pagamenti dei versamenti di febbraio e marzo, con la possibilità di rateizzarli in quattro quote”.

La Cassa edile di Perugia conta circa 1.425 imprese e 6 mila operati associati. Normale che ci debba essere pure parecchia vigilanza: “Nel nostro ente, come detto, siedono al tavolo anche i sindacati, che sono quelli che hanno maggiore penetrazione in azienda e dunque sono loro, insieme alle associazioni di categoria, a fare vigilanza su eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. Noi, da parte nostra, abbiamo il controllo sulla congruità, non solo sui versamenti, ma anche sulla regolarità della manodopera. Ed è un sistema che funziona bene dal terremoto del 1997 perché non ci sono state attività criminali di rilievo, infortuni sul lavoro e la ricostruzione è stata effettuata senza sforare l’importo”. Il rischio che qualcuno approfitti della debolezza di alcune imprese è comunque“piuttosto alto. La criminalità potrebbe sostituirsi alle banche per garantire liquidità”.

Tosti ci tiene a sottolineare, nella chiosa, che la “Cassa è un ente privato con funzioni pubbliche. Noi non abbiamo la funzione ispettiva, non sanzioniamo le imprese scorrette, ma premiamo quelle che si comportano correttamente”.

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