Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?

“Per quanto riguarda le misure adottate a livello sanitario dico di sì. Invece non sono soddisfatto sul lato economico. Sono state fatte tante parole, ma pochi fatti”.

Come vede il suo futuro?

“Non so rispondere a questa domanda. I nostri dipendenti sono stati in cassa integrazione ed abbiamo ridotto la nostra produzione. Per fortuna il nostro settore non si è mai fermato in modo definitivo e già da una settimana siamo tornati a lavorare in maniera stabile”.

Quali timori, quali progetti?

“I timori ci sono sempre: lavoriamo a stretto contatto con privati ed è chiaro che se l’economia si blocca, anche il nostro settore può andare in difficoltà”.

Cosa direbbe ai colleghi del settore?

“Ai miei colleghi dico stare più vicino ai clienti in un momento difficile e di offrirgli servizi di qualità senza approfittarsi di loro”.

La speranza più luminosa?

“La mia speranza è quella di crescere nel mio lavoro, come puntualmente accade dal 2003 ad oggi e che il Governo ci dia davvero una mano a contrastare l’enorme burocrazia che c’è in Italia”.