Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?
“Dico sempre che la vita è un diritto, ma vivere è un dovere. Le epidemie, come del resto le Pandemie nel mondo ci sono sempre state, ma non per questo non si deve andare avanti con la vita di tutti i giorni. Sono molto arrabbiata con il Governo per le misure attuate sia in campo sanitario che soprattutto in quello economico, riguardo a queste ultime mi sarei aspettata rispetto per la parte produttiva del paese”.
Come vede il suo futuro?
“Sono ottimista perché un imprenditore lo deve essere e perché nel corso degli anni siamo stati bravi e capaci di reinventarci sempre. Nati nel 1983, già nel 2005 abbiamo iniziato con la vendita online, che in questo momento è l’unica fonte di salvezza. Le dico una cosa: non fremo nel voler riaprire il mio negozio al centro di Verona il 18 maggio, perché non sarà una vera ripartenza, con tutte le restrizioni e la poca chiarezza nelle regole non ancora definite, sarà pressoché impossibile andare avanti”.
Quali timori, quali progetti?
“La paura più grande è che il Paese ormai sia ridotto alla fine. Non è possibile tutelare solo la pubblica amministrazione e i lavoratori dipendenti che per definizione dipendono da qualcuno. Nessuno pensa concretamente alla piccola e media impresa tessuto della nostra società. Andando avanti così c’è il serio rischio di fallire come Nazione”.
Cosa direbbe ai colleghi del settore?
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a tante cose sbagliate. I sindacati si sono fossilizzati in un ruolo ormai fuori tempo e questo comportamento, molto spesso, invece di aiutare le piccole aziende ha fatto peggio. Spero di no, ma prima o poi arriveremo al punto di una disubbidienza fiscale da parte degli imprenditori”.
La speranza più luminosa?
“Ognuno di noi ha una speranza, la mia è quella di potermi sentire libera in tutti i campi, anche in quello imprenditoriale, non per venire meno alle regole, ma per potermi davvero dedicare a ciò a cui ogni imprenditore aspira: realizzare il sogno di un lavoro rispettato da tutti ”.