Marco Duminioni: “Il settore della pasticceria il più colpito”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?

“Sono state fatte delle scelte buone e altre che non mi  hanno convinto. A livello economico, le piccole aziende, sono state troppo penalizzate. Il Governo avrebbe dovuto fare più attenzione nel salvaguardare il piccolo artigiano”.

Come vede il suo futuro?

“Spero in un futuro positivo, con le persone che possano tornare a condurre una vita normale il prima possibile. La possibile seconda ondata, che molti medici preannunciano, mi mette paura anche per un discorso economico”.

Quali timori, quali progetti?

“Ho sei dipendenti che lavorano con me e sicuramente dal 18 maggio, data indicata per l’apertura di molte attività, non tutti potranno tornare a lavorare. In più sarò costretto a fare entrare una persona alla volta nel mio negozio per questioni di sicurezza. La cosa importante è tornare a lavorare, ma lo Stato non si dimentichi di noi che abbiamo bisogno di aiuti economici”.

Cosa direbbe ai colleghi del settore?

“Il nostro settore è particolarmente specifico. Tutte le pasticcerie nel periodo estivo hanno un calo e il periodo di chiusura forzato era paradossalmente quello di maggiore introito visto la festività della Pasqua e della festa della Mamma. Dico ai miei colleghi di andare avanti e non mollare”.

La speranza più luminosa?

“Che possa essere trovata una cura al più presto, anche se personalmente sono contrario ai vaccini, e che tutto possa tornare alla normalità quanto prima”.

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