Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?
“Ritengo di sì, a mio avviso il Governo ha fatto il possibile e parlo anche da imprenditore. L’Italia sta vivendo un periodo difficile a causa del virus”.
Come vede il suo futuro?
“Sicuramente incerto, oggi (4 maggio, ndr), posso ritenermi, con le dovute proporzioni, soddisfatto della giornata lavorativa. Sono consapevole di avere davanti a me un periodo difficile. L’economia è ferma e il paradosso in un momento del genere è che il costo delle materie prime aumenta e per chi come me distribuisce caffè non è il massimo”.
Quali timori, quali progetti?
“L’intenzione era quello di espandere l’azienda anche alla vendita online, che in questo momento è l’unico sbocco per non “morire” economicamente e per far conoscere il marchio anche in altre città. I timori sono quelli di ridimensionare il personale”.
Cosa direbbe ai colleghi del settore?
“Di non mollare e di continuare a cullare i propri sogni. Poi chiaramente ogni settore lavorativo è diverso e il mio campo, implica il fattore Bar che non è importante solo per tutte le catene di distribuzione che ci lavorano dietro, ma anche per la quotidianità del singolo individuo che si sente felice prendendo un caffè nel suo luogo preferito e con i suoi affetti più cari”.
La speranza più luminosa?
“Io abito e lavoro in Puglia, una Regione prettamente turistica. Il mio augurio è quello di poter rivedere le attività aperte al più presto, anche quelle balneari”.