Il bollo auto alla Regione Marche lo hanno pagato quasi tutti prima che fosse deciso di prorogarne la scadenza a luglio. Ma i taxi, i servizi da noleggio e gli autobus sono fermi nelle rimesse dai primi di marzo. Niente trasporti scolastici, nessuna gita d’istruzione, fiere nazionali e internazionali annullate. Il crollo delle attività è stato del 90 per cento. Dopo due mesi comincia anche per loro la crisi di liquidità. E quei 700 – 800 euro del bollo farebbero comodo in attesa di tempi migliori. Per questo Cna Fita Marche chiede alla Regione di rimborsare il bollo a quanti. tra le 369 imprese di trasporto persone, lo hanno pagato prima della proroga o, quanto meno, di stornare dalla cifra pagata, la quota per i mesi di lockdown, che li ha visti con i motori spenti.
Cna Fita Marche chiede inoltre alla Regione di rivedere il Piano per la Mobilità Regionale, affiancando il trasporto pubblico locale con autobus, NCC e taxi privati, per coprire tratte di minor traffico, per integrare il servizio sulle tratte a più alta densità di viaggiatori e per istituire nuovi servizi a chiamata per i centri più piccoli e per gestire nuove linee ed orari per la gestione degli ingressi nelle scuole e nelle aziende.
“Chiediamo” afferma Riccardo Battisti, responsabile Cna Fita Marche “che alla Regione e ai Comuni siano destinate risorse per l’erogazione di ‘voucher mobilità’ che incentivino e supportino l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico non di linea. Inoltre la destinazione di quota parte dei servizi di trasporto sociosanitario, pari al 40 per cento, alle imprese di trasporto private ed estendere il rimborso delle accise sul gasolio anche alle imprese di trasporto persone. Solo così il settore non subirà un tracollo. Diversamente molte imprese cesseranno l’attività e saranno numerosi, tra i 2.586 addetti, quelli che perderanno il lavoro”.