La Regione Puglia ha completato il piano straordinario per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, piano che comprende sia gli Ospedali pubblici che quelli privati, organizzati in una rete che distingua accuratamente i pazienti Covid nelle diverse fasi della patologia e i pazienti No-Covid.
Le imprese associate all’Associazione Italiana Ospedalità Privata – Puglia sono impegnate a collaborare attivamente con la Regione per dare attuazione a questa strategia.
Questo impegno serve a realizzare il principio cardine del nostro Servizio Sanitario Nazionale: non abbandonare nessuno, garantire a tutti, indipendentemente dall’età e dal censo, la maggiore e migliore assistenza possibile. Il morbo che ci sta attaccando, caratterizzato dall’estrema diffusività e dal provocare effetti letali soprattutto nelle persone fragili, sta mettendo a dura prova questa caratteristica.
Le direttive del presidente Emiliano e del Dirigente del Dipartimento, dottor Vito Montanaro coinvolgono molte delle nostre strutture in un ruolo che non ci è mai stato ufficialmente assegnato: quello delle urgenze. Siamo quindi chiamati a un cambio di passo: mantenere ed estendere la piena efficienza delle nostre strutture e le nostre risorse umane.
Faremo ogni possibile sforzo per incrementare la dotazione di posti letto di terapia intensiva e sub intensiva e di pneumologia, che sono un po’ la prima linea della battaglia in corso. Ma servirà ogni possibile risorsa.
Vogliamo pubblicamente dare atto alla Regione Puglia di avere adottato provvedimenti responsabili, utili anche a prevenire possibili ricadute occupazionali dell’emergenza. In mancanza di questi opportuni provvedimenti avremmo rischiato il paradosso di indebolire l’offerta sanitaria e assistenziale proprio in questa fase.
In questo momento, nel quale purtroppo i medici e gli operatori sanitari sono esposti a un rischio notevole (ogni giorno si contano caduti in camice bianco, fra medici, infermieri e personale ausiliario, e la Puglia non è estranea a questo triste elenco), abbiamo tutti un dovere di trasparenza. È vitale la dotazione di Dispositivi di Protezione Individuale, fondamentale seguire i protocolli (ad oggi, purtroppo, estremamente restrittivi) in materia di tamponi, garantendo la quarantena per tutti coloro che sono stati in contatto con persone risultate positive.
La fortuna e questa intensa attività ci hanno consentito fino ad oggi di non registrare alcun caso di infezione all’interno delle nostre strutture; ma la nostra vigilanza resta massima, a impedire che i luoghi di cura si trasformino in focolai di contagio.
È nostro dovere, comunque, non fermarci all’emergenza, ma guardare al futuro prossimo. Si può dire che, raggiunto il punto di picco, fermata o contenuta l’epidemia, la ripartenza sarà caratterizzata da problemi non inferiori. Perché naturalmente le attività rinviate andranno a scadere e dovranno essere smaltite celermente, perché probabilmente si dovrà affrontare il peggioramento delle condizioni dei pazienti privati di attività riabilitativa, emergerà il problema delle Residenze Sanitarie Assistite e delle Residenze Socio Sanitarie Assistite, all’assistenza psichiatrica, ai domiciliari, ai diurni e così via.
Le strutture sanitarie private, inserite e integrate come sono nel Servizio Sanitario Regionale (e il momento attuale lo ha dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio) ci saranno e faranno per intero la loro parte.
È indiscutibile che stiano venendo al pettine, a seguito di questa tragica e imprevedibile emergenza, il definanziamento della sanità, il prevalere di meccanismi aridamente contabili su quelli della fornitura di salute, gli squilibri fra Nord e Sud. Ci sarà tempo e modo di parlarne. Il nostro auspicio è che questa esperienza ci convinca a rifondare e riformulare il servizio salute secondo caratteristiche di equità e di pari diritti.
Ce la faremo? Sì. Purché tutti facciano il proprio e si mantenga lucidità e tempestività di azione.
Noi siamo pronti oggi e lo saremo domani.
Il Presidente A.I.O.P. Puglia
Dott. Potito F.P. Salatto