La presidente della Regione Umbria Donatella Tesei è stata intervistata da Giuseppe Castellini per il Nuovo Giornale Nazionale Tv e ha parlato delle ripercussioni economiche relative all’emergenza coronavirus.
L’Umbria si è fatta sentire a livello nazionale: “Le mie proposte sono state recepite e condivise dagli altri governatori. Nella Conferenza delle Regioni sono stati inviati 12 punti al Governo. Si trattava di proposte precise e puntuali, assolutamente indispensabili per l’emergenza economica che coinvolte Italia e Umbria e che dovrà essere affrontata da subito con grande determinazione. Il tempo è fondamentale. Bisogna essere operativi da subito, altrimenti le imprese rischierebbero di morire dopo questo blocco necessario”.
La Regione Umbria, in attesa delle misure del Governo, ha fatto il suo: “Noi abbiamo messo subito a disposizione risorse per contrastare l’emergenza economica. Naturalmente, ognuno fa il conto con le proprie risorse a disposizione e i nostro bilancio è praticamente ingessato per cui non avevamo grandi margini. Ma abbiamo già messo in atto iniziative concrete, ci siamo predisposti al ricevimento delle domande per la cassa integrazione. E’ evidente, comunque, che il nostro intervento va fatto e visto in rapporto alle misure dello Stato per fare massa critica, creare moltiplicatore, aiutare quelle fasce non coperte dal Governo. Noi possiamo fare la nostra parte, ma è fondamentale cosa si decide a Roma. Dopo, con i nostri strumenti, potremo supportare e migliorare queste misure”.
Il clima nella Conferenza delle regioni “è di grande collaborazione e condivisione perché oggi siamo dentro un’emergenza che coinvolge tutti, l’Umbria, l’Italia e il mondo. Naturalmente, ci sono sensibilità diverse perché ci sono situazioni diverse. La Lombardia non ha la nostra e così via per altre regioni. La nostra è basata anche sulle industrie, ma ci sono turismo e agricoltura. Ma oggi sono tutti convinti che lo Stato deve fare sforza enorme per dare liquidità alle imprese e in tempi rapidi. Lo dicono un po’ tutti, da Cottarelli a Draghi. Lo Stato deve assumere decisioni chiare, fondamentali. Altrimenti rischiamo di perdere tante nostre aziende e di non sostenere l’economia, non riuscendo più ad attivare questo circuito”.
Si tratta di una crisi inedita, da domanda ma pure da offerta, “e richiede risposte forti e condivise”. Per Donatella Tesei, eletta da poco, si tratta di una vera e propria prova del fuoco: “Ero pronta a risolvere la crisi economica umbra perché i dati non erano tranquillizzanti. Avevamo studiato iniziative per fare ripartire l’Umbria su vari piani e comparti economici; purtroppo, questa crisi straordinaria ha portato a spostare tutte le risorse e le mie attenzioni a contrastare il problema dello sviluppo dell’epidemia. Abbiamo dovuto trovare a sviluppare nuovi posti di terapia intensiva dove partivamo da dati molto bassi. Abbiamo lavorato molto per individuare luoghi per il covid e ampliare le terapie intensive. Lo stiamo facendo con grande forza e determinazione. Cerchiamo anche di contenere il contagio con misure come lo screening. Non dimentichiamo che dobbiamo bloccare il virus nel tempo più contenuto possibile. Dobbiamo fare altri sacrifici, ma vale la pena. Non dobbiamo solo attenuare, la sconfiggere il coronavirus. Sarebbe letale per il sistema economico italiano avere una recidiva autunnale”.
Le ultime battute sono sul sistema sanitario umbro, “che ha risposto in maniera forte. Appena uscirà, andrò a far visita a tutti i nostri ospedali e alle strutture sanitarie territoriali per ringraziare personalmente sanitari, medici, infermieri, addetti alla sanità, nessuno escluso, comprese i medici di medicina generale del territorio. Stanno facendo tutti un lavoro straordinario e sappiano che io sto facendo di tutto per dare loro ciò che occorre, a cominciare dai dispositivi di sicurezza personali. Sento tutte la mattina la Protezione civile nazionale. Devo ringraziare anche i privati. La sanità privata umbra ha risposto, si è messa a disposizione. Dobbiamo avere tutti pazienza, ma ce la faremo. Il popolo umbro è forte quanto quello italiano”.