Sono più di 20 mila, per l’esattezza 20.614 (l’1 per cento), le persone in Umbria che hanno bisogno di aiuto per mangiare. Il dato arriva da Coldiretti dopo le misure decise dal Governo a favore proprio degli indigenti e si riferisce alla Relazione annuale Fead di giugno 2019.
Il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, così commenta la situazione: “Come è stato previsto dal decreto Cura Italia, con l’importante aumento di 50 milioni del fondo per l’aiuto agli indigenti, chiediamo anche ai Comuni di destinare all’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy e locali le risorse nuove rese disponibili per buoni spesa, buoni pasto o generi di prima necessità. Occorre infatti sostenere l’economia agricola italiana che in molti settori si trova in grande difficoltà con il blocco delle esportazioni e la chiusura di bar, ristoranti e mense”.
Tornando al Rapporto Fead, sono le regioni del Sud Italia quelle con più difficoltà: 530 mila persone hanno infatti bisogno di aiuti per mangiare in Campania, più di 364 mila in Sicilia, quasi 283 mila in Calabria. Ma anche nel Lazio siamo a più di 260 mila, in Lombardia – regione maggiormente colpita dal coronavirus – a 235 mila. Le misure restrittive per contenere il contagio da Covid-19, la perdita di opportunità di lavoro, anche saltuario, hanno aggravato la situazione e aumentato il numero di quasi 2,7 milioni di persone che in Italia, già normalmente, sono costrette a chiedere aiuto per mangiare. Persone che ne ricevono con pacchi alimentari o nelle mense per i poveri.
Ancora Coldiretti: “A essere in difficoltà sono tra le categorie più deboli quasi 113 mila senza fissa dimora, 225 mila anziani oltre i 65 anni, 455 mila bambini under 15 che ricevono aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead, attraverso l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), grazie ad associazioni come Banco Alimentare Roma, Banco delle opere di carità, Caritas Italia, Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa Italia, Fondazione Banco Alimentare, Associazione Sempre Insieme per la Pace”.