“Tra le tante realtà colpite dalla crisi nella nostra regione, c’è anche quella del comparto florovivaistico, che ha subìto un danno economico pesante, con la perdita di produzioni portate al macero. E’ un comparto che interessa 20mila lavoratori e centinaia di aziende. E’ giusto consentire ai vivaisti di continuare l’attività di cura dei vivai e delle piante. Ma la situazione di chi vende al dettaglio è diversa e complicata: sia perché non c’è a chi vendere oggi il prodotto; sia perché la mobilità, per il commercio di prodotti non essenziali, non è consentita. E’ utile che il Ministero dell’Agricoltura approfondisca un tema obiettivamente complesso, definendo in ogni caso, forme di sostegno al reddito e ammortizzatori sociali per chi è costretto a interrompere la propria attività”.
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